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#2791
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Fronte per la liberazione delle gif di Rob
Non ci tengo a sapere i fatti miei. Vincenzo Malinconico
Ci sono persone che meritano tutto il nostro disprezzo. Altre invece se lo devono guadagnare. E.Drusiani

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#2794
:shock:

....diventerei ricca..... :mrgreen:
The sisterhood of The Calf 37,5
it takes two to play tango (cit.dammispazio)
Non esiste salvaguardia contro il senso naturale dell'attrazione (Algernon Charles Swinburne)

Sfacciatissima compromessa

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#2796
:mrgreen: petra hai scovato una bella pubblicita'!
http://www.alfemminile.com/album/homesweethome63
Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più dove erano, ma sono ovunque noi siamo

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#2797
Bizzy ha scritto:Un buon servizio si paga!!!

assolutamente.... quindi diamo 2,99 in più , al tabaccaio, quando ci fa la ricarica telefonica.

O al commerciante 20,00 quando sta un'ora a spiegarti l'utilizzo.
The sisterhood of The Calf 37,5
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Sfacciatissima compromessa

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#2798
capperugiola ha scritto:
Bizzy ha scritto:Un buon servizio si paga!!!

assolutamente.... quindi diamo 2,99 in più , al tabaccaio, quando ci fa la ricarica telefonica.

O al commerciante 20,00 quando sta un'ora a spiegarti l'utilizzo.
Beh non sarebbe sbagliato!
Io è da tempo che non faccio confronti tra i prezzi di un negozio, di un grosso store o online, ma ricordo che in posti come mediaworld costava sempre qualche decina di euro in meno rispetto al commerciante, quindi se quest'ultimo ti spiega per 1 ora come funziona il telefono è spiegata e giustificata la differenza di prezzo.

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#2799
Bizzy son d'accordo con te, peccato che il 99,9 % dei clienti del negozio , questo non lo capisca e non dia valore alla cosa. :wink:

Mentre, probabilmente da mediaworld pagherebbe il servizio senza batter ciglio.
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Sfacciatissima compromessa

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#2801
https://www.facebook.com/Servitevidasol ... 9313589459

Servitevi da soli


Vendo cucine.
Fino a tre mesi fa, quello che sapevo di cucine era riassumibile a quanto appreso a suo tempo quando si trattò di scegliere la nostra, praticamente
"Basta ci sia posto per la birra, per il resto, fai te".
Quindi capisco benissimo i cromosomi Y che varcano quella porta, scazzati, devastati dall'aver trovato parcheggio a diversi fusi orari di distanza, in balia di una pazza convinta che i destini del mondo siano dovuti alla scelta
"Quercia o faggio" e non poter rispondere, come si vorrebbe "Non importa, me ce vado a impiccà uguale".
Quindi eccomi. Faccio caffè ad intervalli da media gol barcellonesca, intrattengo infilando nella conversazione quei dettagli che solleticano l'orango nascosto dentro ogni uomo ed ho una copia del Guerin Sportivo pronta alla bisogna.
Siamo bestie semplici.
A volte, no.

1.
Entra da solo. Inusuale.
L'espressione tipica del sabato invernale anche se è mercoledì, ombrello al braccio nonostante il sole, riporto terribile.
Cappotto.
Sicuramente di astrakan.
(Non è vero, non lo so ma è pesante come una coperta militare e morivo dalla voglia di inserire quel riferimento, quindi è astrakan, così deciso, la seduta è tolta, cancelliere, scriva e verbalizzi)
Guarda assorto la vetrina dell'oggettistica, piena di cose a tema. Questo è il mese del gatto.
Portariviste, vassoi, teiere, lampade e posate. Tutto a tema felino.
Si adegua al tema e, pigramente, alza una mano indicando un vassoio in porcellana con due gatti ai lati dei manici.
"Tenìte solo quello?".
"No, ne ho in magazzino e di altri colori, se vuole vado a..."
Si mette una mano in tasca e ne estrae il cellulare.
"Ne cerchi uno che ci arrasomiglia"
E mi mostra una foto del suo gatto.

2.
Combatto una lotta devastante da quattro ore con la Sig.ra Aprili. Lei mette sul tavolo la piantina con una sua bozza di progetto.
Faccio gentilmente notare che il lavello, forse, è meglio metterlo vicino agli attacchi dell'acqua.
Risponde si attacchino gli attacchi, il lavello lo vuole sotto la finestra perchè così lava i piatti e canta guardando fuori. Giusto per sottolineare, accenna qualche strofa di Poster, arrivata a
"Due ragazzi stretti stretti che si fan promesse per l'eternità" il marito si gira tentando di nascondere un chiarissimo "che du cojoni", vistosi scoperto cerca di rimediare con "i due ragazzi, eh" ma viene tradito dalla goccia di sudore comparsa.
Faccio presente che il vicinato, magari, potrebbe anche apprezzare l'installazione di un doppio vetro protettivo. E che quattro metri di distanza tra attacchi e lavello continuano a sembrarmi troppi.
Smette di cantare e sottolinea che se L'AMMMORE è scoppiato a 400km di distanza tra lei ed il marito (che non riesce a tenere un secondo "pensa che cojone" non riconducibile alla canzone e che la sera pagherà caro) figuriamoci cosa possono significare quattro metri.
L'ammmore trionfa su tutto, verissimo, esso può essere un dardo o indirizzo sul comò di un posto d'oltremare ma anch'esso nulla può contro i vasi comunicanti, faccio umilmente presente.
Messa di fronte all'assurdità del pensiero che una legge fisica possa contrastare il suo mogliesco volere, apre ogni poro della pelle del viso e, ponendolo avanti al marito dice
"Ma tu hai la soluzione, vero? Ci pensi tu a risolvere?"
Con la faccia stanca di chi non torna a Varsavia per non fare il soldato, si alza ed emette sentenza.
"La soluzione la avrei. Definitiva. E nemmeno mi servirebbe più la cucina perchè cucinerebbero per me" - mi guarda - "è finito il campionato, e già questo mi getta nella disperazione più cupa, me posso sta a preoccupà della posizione de un lavello?"
"Caro..."
Ha occhi solo per me. Dovrei esserne lusingato. L'architetto mi guarda con occhi invidiosi.
"Zitta. N'attimo de pausa" - sempre guardandomi - "pe te, Pjanic se ne va? E si se ne va, ce ne frega poco più o poco meno de un "censured"?".
Dovrei essere professionale. E scelgo di esserlo.
"Pe me, je potemo pure mette un bel francobollo sulla schiena e spedillo dritto dritto affanculo".
"La cucina la compro" - adesso guarda la moglie - "il lavello, lì, NO" - e lo dice maiuscolo - "esco a fumà".
La signora abbassa lo sguardo, aspetta, poi mi guarda.
In quegli occhi ci sono le onde dello Stige.
"Era indeciso fino all'ultimo e non me l'avrebbe mai fatta prendere, voi siete il terzo negozio che giriamo. Se non era per sfinimento non avrebbe mai accettato".
Giustamente, allibisco. Non mi permette nemmeno di chiudere la bocca.
"E Pjanic non si tocca".

3.
Al telefono.
Rispondo io.
"Koocine buongiorno"
"Ciao, sono Ciospolo di Bruzzuphone, potrei parlare con il titolare?"
"Al momento è ai domiciliari, lo trova tra un sei-sette mesi".
Silenzio. Prende fiato e risponde.
"Spaccio? Perchè a mi zio se lo sò bevuto l'altroieri e l'avvocato ha parlato de anni, ce posso mica parlà?"
Sorrido.
"Giocata benissimo, parlo seriamente. Non sono il titolare altrimenti t'avrei firmato qualsiasi cosa".
Lo sento sorridere e prendere fiato.
"Troppo impostato, me ne sono accorto dopo" - pausa - "quando ti promuovono, ricordati della promessa e fammi un fischio"
E mi lascia il telefono.
Adesso lasciatemi stare che devo fare carriera.

Koocine, Reparto Svegliatevi Bambine, ore 12,30



lo seguivo quando era al Leonix, ma ora con il reparto koocine mi fa sentire ancora più vicina agli amici rivenditori (quasi tutti) :mrgreen:
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#2805
per gli amici architetti del forum
:mrgreen:
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