Il decreto cosiddetto “Milleproroghe” n. 266 del 9/11/04, convertito in legge n. 306 il 27/12/04, ha riaperto e fissato al 30 settembre 2005 il termine per effettuare, secondo le modalità stabilite dalle singole Regioni e/o Province, la denuncia dei pozzi artesiani.kik ha scritto:rossrai,rossrai ha scritto:addirittura!!! non sapevo fossero illegali...Stropagio ha scritto: Meglio che non ti informi allora... te lo sequestrerebbero all'istante.
non sono illegali. Ci vogliono determinati permessi, specialmente se i pozzi sono artesiani. Un pò più semplice è ottenere le autorizzazioni se si tratta di pozzi cosiddetti a sterro.
E’ noto che molti fabbricati, per carenza d’acqua degli acquedotti pubblici ed anche per realizzare una certa economia, sono riscorsi, per l’approvvigionamento idrico domestico e per innaffiare i giardini condominiali (uso agricolo), all’utilizzo dell’acqua delle falde del sottosuolo mediante la perforazione di pozzi artesiani.
La maggior parte di tali opere sono state realizzate disordinatamente, “alla rinfusa”, non tenendo minimamente conto nemmeno delle scarse norme e regolamenti vigenti.
Non si è tenuto conto sia dei limiti da rispettare nel prelievo delle portate d’acqua (ch’è un bene troppo prezioso per lasciare che venga utilizzata e sprecata senza alcun controllo) sia delle tecniche più idonee e dei luoghi più opportuni ove praticare dette perforazioni.
In tal modo, si sono verificati enormi squilibri di pressioni che hanno creato significative depressurizzazioni delle falde interessate, generando anche tracimazioni di volumi di liquidi tra falde e, a volte, miscugli con acque marine.
Nei casi di mancanza di rete fognante urbana, inoltre, simili perforazioni del suolo sono state utilizzate per lo smaltimento, “a perdere” nel sottosuolo, delle acque di scarico domestiche e liquami, producendo, così, sicuro inquinamento del sottosuolo e, quindi, delle falde acquifere.
Per mettere ordine a tale caotica, insostenibile e scandalosa situazione ed emanare le relative urgenti, drastiche ed adeguate norme di totale regolamentazione della materia, si è ritenuto di dover, in primo luogo, monitorare tutto il pertinente territorio regionale.
Allo scopo di rendere possibile una interessante e attenta osservazione nonché la ricostruzione storica delle variazioni pressorie e di portata della varie falde, con la legge Merli (n. 319 del 10.05.1976) è stato fissato l’obbligo per tutti i cittadini che hanno realizzato tali pozzi, senza la dovuta autorizzazione, a denunciare la loro esistenza.
Tale obbligo, come già detto, è stato ulteriormente prorogato al 30/09/2005, pena salatissime sanzioni a carico degli inadempienti.
Considerazioni:
Ma io dico, ma su che film fantascientifico vi possono dare l'autorizzazione
per un pozzo artesiano per inaffiare il giardino?
Passi per motivi agricoli, ma per inaffiare il giardino!
E' il solito malcostume italiano, mi faccio il pozzo, risparmio...e chssenefrega.