Da quanto letto, i metodi più frequenti di accesso sono:
- Rottura del vetro e rotazione della maniglia dall’esterno
- Perforazione dell’anta e movimentazione della ferramenta
- Scardinamento dell’anta
Pensando ad una “casetta isolata” mi vengono alcune domande in merito ai serramenti antieffrazione.
1) vista la spesa data per ferramenta e vetri speciali (per N finestre) necessari alla classe RC2/RC3, mi CHIEDO se non sia meglio spendere la stessa cifra in una estensione perimetrale del sistema di allarme.
Passati tre, cinque, N minuti ………..il serramento si aprirà comunque; invece con l’allarme alla polizia il ladro entro pochi minuti deve andarsene… e "forse" non rovina neppure il serramento.
2) Le nuove classi RC1N e RC2N, NON richiedono vetri antieffrazione o antivandalici (?!??!)
Anche installando cremonesi e ferramenta a nastro, funghetti/nottolini, riscontri, piatrine antiforatura, etr etc… con una martellata al vetri, il ladro entra in casa.
Vista la spesa per irrobustire il serramento, CHIEDO
quale obbiettivo hanno queste due classi ?
Dare evidenza non mascherabile della effrazione ? Proteggere gli occupanti della casa da accessi notturni “silenziosi” quando dormono ?
Ma la differenza di costo tra un RC2N e RC2 ( il solo vetro P4A?) è così tanta?
La differenza di costo tra un serramento a due ante "base" e in versione RC2, è molto sensibile ?
3) Le classi RC2 e Rc3. oltre a specificare quali vetri antieffrazione minimi usare, danno precise indicazioni (minime) in merito alle quantità e qualità delle ferramenta chiusura ?
Ad esempio quanto indicato in questa pagina di un vostro collega, nei suoi paragrafi CR2 e CR3, sono i punti minimi OBBLIGATORI di chiusura necessari previsti dalla norma per ogni classe ?
http://www.decarlo.it/sicurezza/
Le finestre 1 e 2, darebbero resistenza crescente allo scardinamento, ma con una sassata si è dentro ?