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Re: La crisi nel settore cucine

#31
l'arredamento e le cucine in primis sono beni durevoli.
tralasciando per un momento il primo impianto, la sostituzione difficilmente avviene per necessità urgente (non capita spesso che tutta la cucina cada a pezzi) e quindi è, entro certi limiti, rimandabile nel tempo.
in questo momento si rimanda, tutto qui.
Non dimenticate poi che solo un paio di anni fa grazie agli incentivi chi era anche moderatamente interessato ha fatto l'acquisto in quel momento (senza gli incentivi magari avrebbe allungato l'attesa di un anno o due, acquistando adesso).
La situazione non è dissimile da quella del mercato auto dove, finiti incentivi e sovvenzioni, c'è stato il crollo.

C'e poi chi è costretto a comprare per necessità (si tratta in questo caso di una domanda "rigida" e non rimandabile) ma questo cliente ha priorità diverse da chi lo fa per scelta e questo cambia sensibilmente il prodotto richiesto (e di conseguenza il luogo di acquisto). Questi clienti hanno sempre ragionato così, ma in un mercato florido sono una fetta poco appetibile, da lasciare ai vari Mercatoni (che in Italia ci sono da prima dell'Ikea). Certo, adesso che i compratori "per scelta" mancano, chi vende guarda con interesse ai "forzati" dell'acquisto snobbati in tempi di vacche grasse...

Ancora diverso è il caso delle cucine di primo impianto: il fenomeno dei contract (o dei project, come li chiamano nel resto del mondo) è ancora agli inizi in Italia, ma comunque è assolutamente trasversale e coinvolge anche marchi Premium... quindi ci sono appartamenti arredati con Ikea e appartamenti arredati con Boffi.
Il problema lì è che il mattone è fermo e quindi anche gli arredi sono al palo.
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Re: La crisi nel settore cucine

#32
Vi ringrazio dei vostri interventi soprattutto perchè da quel che ho visto, tutti scritti di domenica mattina e anche ben presto!Addirittura quello di "fabietty" di sabato sera....quasi mezzanotte! :shock: :)
Bene vedo l'argomento ha suscitato un pò di interesse.
Interessante il concetto di cosmopolitismo di "fabietty" che ha trovato anche una interessante considerazione di "myfriend".
Tanti anni fà nella Bauhaus ci si é posto il problema di come creare un nuovo modello estetico produttivo "democratico" che contrastasse l'imperversante gusto eclettico borghese dell'800.Il recupero di una cultura artigianale in funzione di una produzione industriale per poter dare elementi di arredo funzionali,di costo "contenuto" perchè prodotti in serie, e di immagine "moderna".
Il nostro paese non credo,nonostante la crisi (come ha accennato myfriend) potrà concedere ampi spazi alla omologazione e non sarei neanche così pessimista sull'ultima affermazione di "My".
La consapevolezza del saper fare,del gusto estetico c'é nel nostro paese:c'é nel nostro dna.
A noi piace parlare del bello:possiamo farlo dal parrucchiere come in uno studio professionale di architettura o di arredamento come in una piccola o grande unità produttiva.
Anche in una situazione di crisi le aziende pur "semplificando la produzione"per ovvi motivi di costo, cercano sempre di dare una loro immagine,una loro identificazione, perchè é quella che il cliente finale comunque cerca, a prescindere dal budget.
Come ho detto prima a noi operatori il compito di trasmettere queste peculiarità facendo capire al nostro interlocutore (cliente) che la semplicità non vuol dire necessariamente banalità,che comunque un buon progetto anche quando viene realizzato con materiali "meno impegnativi" può comunque essere bello e funzionale.I nuovi materiali e le nuove tecniche produttive, potranno comunque dare delle buone garanzie di durata.
La possibilità di personalizzare il "prodotto arredo" rimarrà e deve rimanere un punto di forza di queste aziende.Insomma e concludendo (visto l'ora :) l'omologazione NON deve passare! :)
ciao
cla56

P.S.Cosa interessante ascoltata oggi in TV.
Parlando di moda e in genere del made in Italy pare che i cinesi si inc...no molto se cerchiamo di

Codice: Seleziona tutto

RIFILARGLI
qualcosa di "italianstyle" prodotto in Cina :shock: :shock:
Pensa te! :roll:
Ultima modifica di cla56 il 10/09/12 22:05, modificato 1 volta in totale.
Per informazioni su Valcucine,Arredo3...vedi http://www.arredamento.it/forum/viewtop ... =8&t=73040
https://www.facebook.com/casavivaroma/

Re: La crisi nel settore cucine

#33
cla56 ha scritto:P.S.Cosa interessante ascoltata oggi in TV.
Parlando di moda e in genere del made in Italy pare che i cinesi si inc...no molto se cerchiamo di rifargli qualcosa di "italianstyle" prodotto in Cina :shock: :shock:
Pensa te! :roll:
questa l'ho sentita pure io al tg :lol: :lol: :lol:
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Re: La crisi nel settore cucine

#35
Vorrei tanto credere a quel che scrive Cla... Ma son passato all'Ikea (a prendere le polpette :mrgreen: ) ed era imballato imballato imballato di gente che credo non si facesse problemi a sentirsi omologata e felice comprava billy su billy su billy...

(22.15 di lunedì sera. Che vita eh :mrgreen: )

Re: La crisi nel settore cucine

#36
anch'io recentemente sono stata da Ikea, mi serviva una poltrona altrimenti ritrovavo annsco con il popò a terra :mrgreen: ed essendo una soluzione provvisoria non mi andava di spenderci troppo (nè soldi, nè tempo, nè idee) quindi siamo andati mirati verso la Poang... "visto che sono qui, vediamo se trovo una soluzione provvisoria per sostituire il mobile in sala" mi sono detta e ho dato un'occhiata ai mobili ... beh , signori, costeranno poco ma ...:?
Conclusione: mi tengo il mio vecchio mobile, sicuramente non più di moda, ma è robusto, capiente , ha fatto il suo dovere per oltre 15 anni , quando gli ho messo addoso un televisore di ca. 40 kg non mi sono dovuta porre il problema ca la sua resistenza e lui, poverino, non ha fatto una piega (magari soffriva, ma in silenzio :mrgreen: ), insomma non ha assolutamente nulla da invidiare ai colleghi di ikea , anzi !

Questo per dire che il mercato offre tanti prodotti, delle qualità più diverse, dipende da quello che si cerca, dal budget disponibile, dall'urgenza dell'acquisto e perchè no , anche dall'esigenze estetica di chi acquista
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Re: La crisi nel settore cucine

#37
cla56 ha scritto: La consapevolezza del saper fare,del gusto estetico c'é nel nostro paese:c'é nel nostro dna.
ricordo discorsi simili sul cibo e sulla grande M, molti anni fa... "nel nostro DNA c'è il mangiare bene... gli spaghetti di Albertone, la pizza, la fiorentina, le Hostarie migliori del mondo..."
adesso siamo a oltre 300 McDonald in tutto lo stivale.
Naturalmente non ha sostituito i ristoranti, ma chi vuol nutrirsi con poco (tempo e danaro) va lì.
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Re: La crisi nel settore cucine

#38
elise ha scritto:...
quoto.... e ci sono anche tanti ristoranti "non italiani"... e comunque quando vai all'estero il ristorante italiano è "adattato" anche ai gusti dei locali... quindi sen fighi, sen bei, sen fotomodei ma l'é meio che restene coi pie par tera...
Pax tibi Marce

Re: La crisi nel settore cucine

#39
Mah io credo che si parta da un passo prima in realtà... Crassamente: settore in crisi, discussioni mosce (per quantità e tipologia di prodotto) rispetto a tempo fa (comunque è una cartina di tornasole) = é solo colpa della crisi o intervengono anche altri fattori (anche in percentuali minime)?
Correggetemi se sbaglio, ho sbattuto la testa da piccolo, tante cose spesso mi sfuggono.

Re: La crisi nel settore cucine

#40
La crisi è innegabile! La televisione fa terrorizzare la gente che non sa quello che potrà succedere domani.Il settore auto è a terra.I negozi di abbigliamento semivuoti anche perchè la produzione odierna è scadentissima. Vestiti carini ma che ai primi lavaggi scoloriscono e comunque sembrano già vecchi. Stoffe magari carine ma fatte con il petrolio o al massimo con la viscosa. Il lino ed il cotone di qualità sono spariti. Quelli che si vedono sono una brutta copia degli originali. Non so bene come siano fatti. In questo caso non parlo di roba da mercatone ma anche le firme.
In questa situazione pensare che la gente spenda parecchio per una cucina è difficile.Tra l'altro l'acquisto della cucina avviene alla fine di una ristrutturazione quando il portafoglio è quasi vuoto. Poi c'è ancora gente che di soldi ne ha parecchi e li spende anche nella cucina.
Sul discorso della precarietà del matrimonio non vedo un nesso. La donna spesso mantiene la casa originale con i figli ed ha bisogno di una cucina che se di qualità le dovrebbe durare di più.Anzi la separazione dovrebbe favorire l'acquisto di un altra cucina per il coniuge che va via dalla casa e che comunque avrà bisogno di una cucina. Magari in questo caso acquista all'ikea perchè pensa che sia una situazione temporanea.
Poi c'è il concetto di bene durevole che sta scomparendo anche nella cucina per far posto ad un bene di consumo e questo favorirà di certo i mercatoni o le fasce economiche.Si pensa che tutto si guasta e duri poco e tanto vale non spendere molto.Quanti oggetti dobbiamo buttare perchè guasti o rotti. Piccole cosa che prima duravano anni e si potevano riparare, oggi non durano niente- Negli ultimi anni Il problema dell'immondizia è diventato un dramma nelle città del sud .Questo è il vero peccato
Il forum potrebbe essere meno frequentato anche perchè ormai carico di informazioni che la gente ottiene semplicemente con la funzione cerca.
Ultima modifica di Solaria il 11/09/12 12:18, modificato 1 volta in totale.
La sola fabbrica che non ha impatto ambientale è l'albero

Re: La crisi nel settore cucine

#41
@Lietta: son d'accordo con te, specie su "l'esperto risponde", ne abbiamo anche ben parlato.
Ma rispetto a non troppissimo tempo fa comunqur mancano tutti i topic di condivisione... Probabilmente perché c'è meno da condividere.
Non è che andamento del mercato e forum siano imprescindibili, ma neanche due mondi a sè

Re: La crisi nel settore cucine

#42
Prevedo un boom di acquisto delle cucine tra una decina d'anni :lol: . E sapete perchè :?: Tutti i pentiti dell'openspace quelli che avrebbero potuto avere una cucina separata e non l'hanno fatto per mettere l'isola o la grande penisola
La sola fabbrica che non ha impatto ambientale è l'albero

Re: La crisi nel settore cucine

#43
si diceva (mi pare di capire): meno visite ai negozi e meno interventi nel forum.
chi dice che il consumatore non consuma e quindi visita meno e quindi non ha manco bisogno del forum.
chi dice che il forum da meno risposte e quindi meno risposte = meno domande.

io sono più per la prima... come diceva elise appunto l'arredo è un bene rimandabile a periodi migliori... e se ne rimanda anche la discussione.

Solaria dice che comunque anche se ci sono i divorzi la casa rimane alla moglie ed il mercato anzi dovrebbe "crescere" perchè il marito deve arredarsi un loculo da qualche parte... il problema è che non ci sono manco più i figli e forse mancano anche le unioni di fatto... l'incremento demografico qualora ci sia è dato da immigrati che solitamente non hanno potere d'acquisto ed in buona percentuale sognano anche in qualche modo di potersene tornare ricchi sfondati al loro paese d'origine o quantomeno di mandare qualcosa alla famiglia all'estero... quindi in sunto lo stile di vita italiano casa famiglia sta diventanto più lo stile un po' più precariotto degli stati uniti.
Pax tibi Marce

Re: La crisi nel settore cucine

#44
Buongiorno a tutti,

la mia esperienza con questo forum è di un annetto scarsa quindi non conosco l'andamento storico degli interventi in quantità e qualità, sono più o meno d'accordo con tutti gli interventi e voglio portare il mio piccolo contributo.
Il mondo delle cucine mi era totalmente sconosciuto, dopo qualche timido approccio con i negozi tradizionali anche e soprattutto tramite web, ho approfondito moltissime questioni su questo forum insoddisfatta del processo comunicativo con le fonti tradizionali, ho letto centinaia di vecchi post.

Le mie prime impressioni da consumatore ignorante bighellonando: le cucine di fascia media sono tutte uguali, a me apparivano tali, se vuoi qualcosa di particolare devi andare sulla fascia alta, dunque dovendo rimanere nella fascia media i punti cruciali sono centralità del progetto, capacità nel montaggio, chiarezza nei preventivi e serietà del rivenditore,

Ecco purtroppo questi elementi che potrebbero differenziare rivenditori tra loro e questi nei confronti della grande distribuzione sono totalmente aleatori ci troviamo cioè col paradosso che i fattori che dovrebbero portarmi alla scelta ex ante emergono sono ex post, dopo il pagamento della caparra.

Se già chi ha un budget medio trova tutto ciò scoraggiante figuriamoci chi ha scarsità di tempo e di soldi e di investimento emotivo sulla cucina andrà sicuramente verso la GD
Poi c'è chi ha un budget basso e non vuole rinunciare al progetto, bene queste persone devono girare molto per trovare qualcuno che le ascolti, e fare progettare sul-col forum, imparare ad usare google SU, vedere le cucine già realizzate etc...

Insomma chi ha un budget alto altissimo difficilmente chiede opinioni, visto che avrà più facilmente accesso a determinati servizi di consultazione e progettazione, verrà sul forum più per 'mostrare' la propria cucina passare il tempo, farsi nuovi amici etc...
Chi invece non ha questa disponibilità userà il forum per trovare tutte le informazioni e gli aiuti ' a gratis' che non si trovano nei canali tradizionali (me compresa, augurandomi di contribuire prima o poi in qualche modo a beneficio di tutti)

I consiglierei a che gestisce negozi tradizionali di investire in un sito web ricco di contenuti e informazioni e soprattutto progetti realizzati, prezzi e costi dei vari progetti mostrati per tipologie, per soluzioni, per tecnologie, per ambienti piccoli, grandi, chiusi e aperti, finestre, isole micro isole per i fissati etc etc....

Di abbandonare il classico sito vetrina con i cataloghi o le foto dello show room, ma fornire elementi concreti per la scelta ovvero capacità progettuale di montaggio etc...insomma un punto è migliore il 'packaging del servizio', fare un pò di corsi di marketing del servizio se necessario. Un servizio pre vendita chiaro e tempestivo etc... In questo modo il consumatore trova tante informazioni utili sulle fascie di prezzo e offerte eldom e ha la possibilità di percepire la qualità dei servizio tramite 'case studies'.

E' cambiato il quadro economico, ma anche gli i comportamenti di acquisto e le scelta, molti consumatori sono più facilmente agganciabili tramite web perchè desiderano essere informati senza la necessità di fare anticamera nei negozi, magari per ricevere solo scarne informazioni. Poi dopo una scrematura si và in negozio...

Per quando riguarda il tasso di nuovi post sulla cucina può anche dipendere dal tasso di innovazione dei prodotti, processi, marchi, infatti quando c'è un prodotto nuovo c'è interesse (cucine in cemento gres e simili), altrimenti come dice Lietta vado a leggere i vecchi post e mi faccio un'idea dei marchi e dei preventivi

Evidentemente il mercato non ha neanche offerto grandissime novità...

(Poi per curiosità mi piacerebbe conoscere l'andamento dei prezzi di una cucina (bassa e media) in rapporto alla capacità di acquisto dopo l'euro, se per esempio lo stipendio medio da 2 milioni è passato a mille euro abbiamo di conseguenza avuto la cucina che costava da 10.000 a 5000 euro? )
ristrutturazione in progress http://www.arredamento.it/forum/viewtop ... 26&t=99763" onclick="window.open(this.href);return false;

Re: La crisi nel settore cucine

#45
Sulla funzione Cerca, voglio esprimere il mio parere

E' verissimo come dice Lietta che il forum, con il suo "archivio" storico, è una miniera inesauribile di informazioni, ma non mi pare che la funzione CERCA sia così tanto utilizzata oppure, anche se lo è, sia considerata esaustiva dagli utenti.

Ci sono sez. in cui la richiesta riguarda specifici prodotti più che progetti veri o propri (es. Illuminazione) , ecco lì la funzione CERCA potrebbe risolvere forse il 90% delle richieste eppure è un proliferare di topic in cui si cerca la piantana, la applique , la sospensione per il proprio ambiente . Qualche volta io stessa ho consigliato l'uso della funzione di ricerca e mi sono sentita rispondere che, sì, sono stati letti i numerosi 3d sull'argomento ma che si cerca soluzioni personalizzate per il proprio ambiente .E' comprensibile, per carità, ma capirete che dopo aver risposto a nmila topic sulle piantane in commercio, a parte le ultime novità, io smetto di partecipare :? . Analogo comportamento lo ritrovo nella ricerca di tavoli, sedie, etc. etc. etc.
Ripeto, capisco che ognuno cerchi una risposta al proprio specifico problema ma, almeno per me, questo è motivo di disincentivazione alla partecipazione del forum .

Già diverso e più stimolante il discorso progettazione cucine e zona giorno : ma anche lì, una volta trovate le soluzioni di max, dettagliare le combinazioni dei possibili moduli per una composizione, che sò, di 3/4/5 mt. e per almeno 3/4 cucinieri per me diventa troppo specifico e mollo la presa.

Naturalmente è solo la mia opinione e conta il giusto ma è per spiegare che , forse, la latitanza in determinate sezioni non dipende soltanto dalla congiuntura economica .
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