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CARTA MELAMINICA e FORMALDEIDE

#1
Ciao a tutti,
mi è capitato di leggere alcune descrizioni di ante per mobili che descrivevano la composizione e il livello di emissioni di formaldeide:

Pannello in particelle di legno basso contenuto di formaldeide classe E1 nobilitato in 2 lati con carta malaminica.

La mia domanda è questa:

1) La classe E1 si calcola sul pannello già nobilitato quindi compresa la carta malaminica oppure solo sul pannello in particelle di legno?

2) Le carte melaminiche emettono formaldeide sempre?

Re: CARTA MELAMINICA e FORMALDEIDE

#2
bollano ha scritto:Ciao a tutti,
mi è capitato di leggere alcune descrizioni di ante per mobili che descrivevano la composizione e il livello di emissioni di formaldeide:

Pannello in particelle di legno basso contenuto di formaldeide classe E1 nobilitato in 2 lati con carta malaminica.

La mia domanda è questa:

1) La classe E1 si calcola sul pannello già nobilitato quindi compresa la carta malaminica oppure solo sul pannello in particelle di legno?

2) Le carte melaminiche emettono formaldeide sempre?

...come spiegarti... l'E1 è su tutto il pannello sia esso finito che grezzo... in altre parole la formaldeide oltre che essere normalmente contenuta nel legno è "aggiunta" con taluni collanti e resine in particolare le resine di tipo "Ureico" e melamminico. Per legge ogni pannello per essere commercializzato deve essere in classe E1 altrimenti non si può più vendere. Quindi quando compri un pannello di truciolare grezzo già ti arriva in classe E1. Se tu fai delle operazioni che non aggiungono formaldeide lo puoi rivendere senza problemi ( se non qualche riga in bolla di dichiarazione ) se no prima di rivenderlo devi ricertificare il pannello che stia dentro E1. Le "operazioni" che comportano aumenti dei livelli di formaldeide sono per la maggior parte quelle che prevedono appunto l'uso di colle ureiche quindi la produzione del truciolare o dei compensati/listellari eccetera grezzi e l'impiallacciatura. L'operazione di nobilitazione con carta ad ottenere il nobilitato non aumenta i livelli di formaldeide perchè non si aggiunge colla ureica, anzi normalmente la carta ed ancor più i laminati creano una barriera alla diffusione della molecola di formaldeide.
Quello che comunque continuo a ripetere è che comunque il problema per il consumatore finale è veramente irrisorio: casomai il problema formaldeide tocca noi operatori del settore che maciniamo e fresiamo bilici di truciolare tutti i giorni... da privato mi preoccuperei maggiormente delle sbocconate di smog della vita quotidiana o, al più, dei prodotti per la pulizia domestica (che contengono tutti sostanze irritanti, solventi e disinfettanti)....l'aspetto "folkloristico" è che la formaldeide oltre che come apprezzato disinfettante ospedaliero addirittura si usava fino a qualche tempo fa per gli spray nasali per il raffreddore - curiosamente (ma non tanto) sembra causi tumori in particolare proprio ai seni nasali, tumore in vero molto molto raro (pur vivendo nel distretto del mobile non ho ancora sentito di nessuno che abbia avuto questo tumore)
Pax tibi Marce

Re: CARTA MELAMINICA e FORMALDEIDE

#3
Quello che dice qsecofr è ovviamente tutto corretto ma non vale purtroppo per tutti perchè in Italia le leggi sono fatte solo per gli onesti mentre tutti gli altri non si preoccupano di rispettarle non essendoci una pena certa!

Questo sfogo per dire che da produttori italiani di mobili sono stati acquistati dei mobili da alcuni marchi GDO che sono poi stati smembrati, tagliati ed esaminati ed hanno riscontrato che contenevano scarti di lavorazione quali polvere di metallo, particolari di plastica e metallo.....ma c'erano anche particelle di legno! Inutile dire che erano mobili di provenienza cinese e con prezzi impossibili con i quali competere.........ovviamente non parliamo in quale classe di formaldeide si collocano.........secondo la norma JIS del Ministero Giapponese gli si sono rizzati i capelli!

E' inutile che la rigiriamo...........il cliente guarda solo il prezzo finale anche a costo della vita! Poi però non si lamenti se lui e i suoi familiari e amici rimangono senza lavoro!

Re: CARTA MELAMINICA e FORMALDEIDE

#4
FabT ha scritto:Quello che dice qsecofr è ovviamente tutto corretto ma non vale purtroppo per tutti perchè in Italia le leggi sono fatte solo per gli onesti mentre tutti gli altri non si preoccupano di rispettarle non essendoci una pena certa!

Questo sfogo per dire che da produttori italiani di mobili sono stati acquistati dei mobili da alcuni marchi GDO che sono poi stati smembrati, tagliati ed esaminati ed hanno riscontrato che contenevano scarti di lavorazione quali polvere di metallo, particolari di plastica e metallo.....ma c'erano anche particelle di legno! Inutile dire che erano mobili di provenienza cinese e con prezzi impossibili con i quali competere.........ovviamente non parliamo in quale classe di formaldeide si collocano.........secondo la norma JIS del Ministero Giapponese gli si sono rizzati i capelli!

E' inutile che la rigiriamo...........il cliente guarda solo il prezzo finale anche a costo della vita! Poi però non si lamenti se lui e i suoi familiari e amici rimangono senza lavoro!

comprendo il disagio e ne sono partecipe. Trovo però corretto fare un distinguo per spiegare meglio la situazione.
Ci sono mobili di provenienza solitamente asiatica che sono fatti male con le peggiori porcherie del mondo, senza nessun rispetto ne per il consumatore ne per la gente che ci lavora: taluni di questi mobili vengono importati in italia ed in europa distruggendo il mercato interno, altri vengono esportati in tutto il mondo magari pure con un bel marchio contraffatto... e fin qua nulla di nuovo.

Però è bene che chiariamo questa frase:
hanno riscontrato che contenevano scarti di lavorazione quali polvere di metallo, particolari di plastica e metallo.
I maggiori produttori italiani di pannello grezzo hanno impianti di riciclato: in pratica usano legno postconsumo consistente in mobilio vecchio, scarti e sfridi di lavorazione di altri pannelli, bancali usati eccetera. All'interno di questi pannelli c'è - e non serve un chimico perchè si vedono ad occhio nudo - appunto alluminio, tracce di laminati, pezzetti di bordo in abs, a volte stracci, piccoli frammenti di zamak, pezzetti di vernice. Di per se questi elementi estranei non comportano alcun problema di salute: sono pezzi di altri mobili che per ragioni magnetico/fisiche non sono stati rimossi dalle scaglie di legno. E' invece a mio parere molto più problematico per esempio l'uso di legno usato per gli esterni in quanto potrebbe contenere funghicidi ed insetticidi (pali di vigneti, pali della luce, bancali) ma diremo anche che presumo che una scaglia di legno dentro un pannello rivestito dopo che ha preso 3 stagioni di pioggia abbia molto meno veleno del vino che mi sono messo a tavola dopo una settimana che ha preso il solfato.
Allora il fatto è che gran parte del pannello italiano è riciclato: questo è stato motivo di gloria e di vanto sia per la produzione che per numerosi produttori italiani di tutte le fasce di qualità... questo pannello è altresì accettato e consumato da ikea che pur con un prodotto povero indubbiamente non va in cerca di fastidi ed in materia di analisi frantuma gli zebedei a mezzo mondo.
Ora il mio personale parere è che il pannello riciclato è un prodotto di per se sano. Se sia da considerare ecologico non lo so... vero è che si possono tagliare meno alberi ma è anche vero che si potrebbero piantare più alberi per far fronte alla domanda invece in Italia si preferisce prendere i contributi europei per tenere incolti i terreni o per mettere dei bei campi fotovoltaici/eolici... forse qualche politico pensa che abbiamo troppo pochi forestali in busta paga per mantenere anche le foreste... :evil:
Pax tibi Marce

Re: CARTA MELAMINICA e FORMALDEIDE

#5
A me avevano proposto di piantare la pawlonia o paulonia, un albero che in sette anni consente tre tagli. Il prodotto viene ritirato interamente da aziende che producono per IKEA, almeno cosi mi hanno assicurato
la gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto.

Re: CARTA MELAMINICA e FORMALDEIDE

#6
paul ha scritto:A me avevano proposto di piantare la pawlonia o paulonia, un albero che in sette anni consente tre tagli. Il prodotto viene ritirato interamente da aziende che producono per IKEA, almeno cosi mi hanno assicurato

e meno male che non l'hai fatto: era una "scoperta" di qualche agronomo, parliamo penso di 20-25 anni fa... sembrava da questo studio che questa paulonia dovesse crescere a vista d'occhio tant'è che molte piantagioni sono state fatte qui nel nordest...dicevano che in oriente dove era diffusa piantassero una paulonia quando nasceva una bambina e appena la bambina diventava adolescente si poteva tagliare l'albero e fare con questo tutto l'arredamento per quando si sarebbe sposata... un fiasco che più fiasco non si può: nel giro di qualche anno sono mezze morte. Non lontano da casa mia ho ancora una piccola piantagione dimenticata da Dio, il tronco non è più largo del mio polso: ogni zona ha la sua coltura e la sua specificità... in pianura padana meglio del pioppo non c'è, nell'arco alpino si va di conifera da te Paul... be non saprei: gli ulivi non possiamo aspettarli ma sicuramente ci sono altre piante veloci.
Comunque giusto per far chiarezza su queste famigerate aziende che producono per ikea: ikea compra da dei terzisti italiani (oppure ha propri stabilimenti all'estero) che a loro volta comprano dai grossi produttori di truciolare: alla fine sono gli stessi che producono il pannello per tutti.... Egger, Kronospan, Saviola, Frati, Fantoni, Finsa e via discorrendo
Pax tibi Marce