Piccola e concentrata la mostra alla Galleria Anna Marra, in pieno Ghetto a Roma, vicino alla incantevole rinascimentale Santa Caterina de' Funari, chiesa con un progetto decorativo affidata nel XVI secolo ad artisti toscani.
Merita quindi un cenno 'Tra l'infinito e lo starnuto. Fabrizio Corneli', altro artista fiorentino (1959) che inizialmente credevo fosse un designer della luce considerati i mezzi che usa.
Attraverso la decina di opere esposte, è evidente il giocare dell'artista con l'immaterialità, con l'idea più che altro di opera, utilizzando pochi ma studiatissimi oggetti. Manca la materia, l'esperienza tattile che certifica la presenza stessa dell'opera, per un operare parascientifico (fisica, ottica, matematica, geometria, illuminotecnica, scienza dell'immagine e della prospettiva), con cui crea 'sculture' evanescenti che generano un senso di straniamento ed obbligano lo spettatore a riflettere sulle immagini, sulle potenzialità del dualismo luce/ombra e quanto ci sia di immensamente e potenzialmente artistico in quel trapasso.
Pochi oggetti dicevamo, che generano un mondo di sfumature: dalle lenti, al led, piani di vetro e plexiglass opportunamente incisi o sabbiati (Vetro temperato, 2007, penultima foto sotto), a piccoli oggetti in ottone e metallo, rigorosamente studiati geometricamente in modo che questi formino 'modelli' in grado di convogliare la luce in immagini e passaggi tonali con effetti chiaroscurali prestabiliti.
Corneli, dicevamo, crea strutture illuminanti tridimensionali, utilizzando tecniche come l'anamorfosi e modelli matematici tridimensionali. Come per la bellissima Finestra della Moschea di Qeycoun III (2005), prime due foto sopra, pezzo forte dell'esposizione, da cui si è affascinati e rapiti accedendo nella galleria. Che poi l'opera si potrebbe considerare quasi come un'applique la cui sezione interna è però attentamente studiata per l'emissione anamorfica che richiama la suggestione delle finestre della moschea egiziana.
In quest'opera la vetrata si vede ma il vetro non c'è fisicamente, ma, 'suggerito', 'c'è' - ed è come se ci fosse.
Stessa cosa nel dettaglio della pavimentazione del pisano Campo dei Miracoli, ricreato con specchi e led: Piazza dei Miracoli (2013), sopra: si cammina su un pavimento di luce ed ombre, che annulla quello reale, la cui trama bicolore è il risultato della moltiplicazione ottica del motivo romanico della tarsia di marmi policromi che si ammirano nell'omonima piazza pisana.
Fino al 12.03.2014. Info:
http://www.annamarracontemporanea.com/l ... tudio.html
L'intervista, qui:
http://www.illuminotecnica.com/light-ar ... rneli.html
Infine, coinvolgenti le sinfonie luminose del fiorentino insieme a quelle di Pietro Pirelli nella mostra Mehr Licht, More Light!, a Bologna nel Palazzo Bevilacqua Ariosti, evento collaterale ad Artefiera 2014.
Fabrizio Corneli alla Galleria Marra di Roma
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