La Redazione Consiglia

I migliori articoli su Arredamento.it

William Kentridge, Vertical Thinking, MAXXI di Roma

#1
Immagine
Immagine
C'è tempo fino al 10 marzo per vedere la mostra interamente dedicata a William Kentridge, allestita nell'ultima galleria del MAXXI di Roma, la 5.
Fine disegnatore, cartoonist, scenografo, incisore, regista teatrale e per il piccolo e grande schermo, attore lui stesso, Kentridge è un'artista totale che unisce poetica ed impegno. Film, animazioni, disegni, oggetti, richiamano spesso le zone industriali e minerarie di Johannesburg - dove è nato nel 1955 - emblema di abusi ed ingiustizie secolari perpetrati in Africa e i temi dell'apartheid, del colonialismo e del totalitarismo, sapientemente corroborate da immagini oniriche, sfumature liriche o pezzi comici. Questa miscela, unica, fa sì che i suoi messaggi siano al tempo stesso potenti e affascinanti, ma mai pedanti o convenzionali, mai scopertamente 'politici'. Il montaggio delle sue animazioni e dei suoi film, tra l'altro, ricalcano il gesto del disegno in divenire dell'artista, che è un continuo infinito cancellare e ridisegnare e grazie alla sua particolare poetica, Kentridge, da vita ad una visione personale, emblematica ed attuale, del Sudafrica.
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Ben distribuite e pausate le opere dell'artista sudafricano, dai disegni - formidabili, parrebbero dettati da certa veemenza e dinamismo, in realtà sono eseguiti con grafia e qualità accurate (qui sopra, Stereoscope, 1999) - alle serigrafie, ai bozzetti teatrali, agli oggetti, fino all'installazione multimediale The Refusal the Time, con cui termina la visita.
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
Immagine
L'installazione finale, The Refusal of the Time, è tratta dallo spettacolo Refuse the Hour, messo in scena l'anno scorso al Teatro Argentina di Roma e derivato a sua volta dall'omonima installazione rappresentata dall'artista sudafricano a Documenta Kassel 2012, è l'opera su cui ruota l'intera mostra romana. Ripensata per gli spazi del MAXXI, l’installazione – forte, complessa, avvolgente, suggestiva – è un’esplosione di musica, ritmi, immagini, proiezioni, con al centro una macchina di sapore leonardesco che trasporta il visitatore in una dimensione epica e fiabesca, dove si perde la concezione del tempo. L'opera intera, è infatti nata da una riflessione sul concetto di tempo, ed è stata sviluppata da Kentridge a più mani con un team di collaboratori: col fisico Gallison, col compositore Miller, con J.Lundquist per la progettazione della macchina, con C.Meyburgh per i media e D.Masilo per le coreografie.
Un'impressione forte si genera quando penetrando dentro l'installazione, si è rapiti dai movimenti misteriosi e scanditi, della macchina ideata da Kentridge - che lui stesso definisce 'macchina per respirare' - che dialoga anche con gli altri oggetti/sculture: ruote di bicicletta, megafoni conici (lo sono per davvero, contengono vere casse acustiche) ed altri oggetti, tutti orchestrati da giganti metronomi che compaiono potentemente nella proiezione iniziale, sulle pareti. La narrazione e il suo andirivieni è una danza - come quelle tradizionali africane - accompagnata da ombre in movimento e dalle riprese, in cui lo stesso artista, con una certa vena di humor, appare e scompare attraversando lo spazio immaginario di vecchie carte geografiche e di deliziosi interni, disegnati in bianco e nero. L’opera induce ad una riflessione sul tempo, che si rifrange ondivaga nell’attraversamento dei luoghi e nella vita quotidiana di tutti gli individui, seguendo un ciclo predeterminato, dalle albe ai tramonti, fino a ricomporsi in un coreografico tutt'uno cosmico e naturale.
Spezzoni tratti dall'installazione Refusal of Time, da ascoltare mentre si legge..:
http://www.youtube.com/watch?v=qXMNZelpd8o
http://www.youtube.com/watch?v=_ETGpUNSkkA
Infine un interessante Philip Miller, autore delle musiche di Refusal:
http://www.youtube.com/watch?v=5JUgAOQW7mk
Info:
http://www.fondazionemaxxi.it/2012/08/0 ... -thinking/