"I sorprendenti lavori fotografici di Stanley Kubrick – che a soli 17 anni viene assunto da “Look Magazine”, una fra le più importanti riviste degli Stati Uniti, per documentare la vita quotidiana nell’America dell’immediato dopoguerra indagano un aspetto ancora poco conosciuto del celebre regista. Tra gli scatti a New york La metropolitana di New York e Il lustrascarpe (1947), storia del dodicenne Mickey che lavorava come lustrascarpe dopo la scuola per aiutare i suoi fratellini fotografato durante la sua quotidiana battaglia per la sopravvivenza. Degne di nota anche altre serie come Il Circo (1948), Mooseheart, la città dei bambini (1949) vicino a Chicago, una vera e propria città in cui vivevano 700 orfani, Portogallo (1948), reportage di un suo viaggio in quelle terre dove restò
incantato dal vecchio porto di pescatori di Nazarè, dai suoi abitanti e dalle loro abitudini.
Sebbene divenuto regista di successo, il legame con la fotografia non si spezzò mai: basti considerare i lunghi tempi di inquadratura cinematografica. Kubrick passava ore a studiare il particolare dell’immagine, la prospettiva, l’illuminazione, la posizione dei soggetti e degli oggetti in scena, quasi fosse - appunto - una fotografia."
http://www.agenparl.it/articoli/news/cu ... -fotografo
http://www.adnkronos.com/IGN/News/Spett ... 93470.html
L'America del dopoguerra vista da Kubrick - Genova
#1“Non ho mai pagato una donna in vita mia”. Dunque erano stagiste.