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Amie Siegel: Provenance

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Da segnalare, nell'ambito di una serie di opere esposte fino al 4.05.2014 al MAXXI di Roma in ricordo di Allan Sekula, recentemente scomparso, i lavori di Amie Siegel, i video Provenance e Lot248, che rappresentano una critica al processo di mercificazione del sistema artistico attuale.
Il primo video segue la vita delle cose, in questo caso degli arredi - che poi sono incantevoli, ma non è questo il punto - realizzati da Le Corbusier per i grandi cantieri di Chandigarth in Punjab, negli anni '50, mostra la 'provenienza' di questi pezzi che compiono un viaggio a ritroso, dalle residenze di collezionisti facoltosi, al marketing d'arte ovvero dalla creazione dei cataloghi alla vendita in asta a quotazioni da capogiro, al loro restauro in cui sono quasi completamente ricostruiti, al viaggio sull'oceano dall'India verso l'occidente, agli edifici di Le Corbusier, per i quali erano stati pensati.
Qui, oggi, i mobili spesso malandati, appaiono riutilizzati in altri contesti, rabberciati, se non accatastati negli immensi spazi vuoti degli edifici, affatto considerati dalla popolazione che non sa ne può accorgersi della loro importanza, essendo afflitta da ben altri problemi.
In origine, tutta la progettazione, arredi, edifici, urbanistica, era stata pensata per annullare i divario tra uomo ed architettura, ed in certo qual modo anche il divario tra le classi sociali, altro tema scottante in India.
E' un paradosso come questi mobili, originariamente concepiti come mezzi utili per rendere più confortevole la vita delle masse, materializzando le utopie socialiste, siano oggi diventati lussuosi e costosi pezzi da collezione.
Chandigarth è un progetto controverso ma esemplare. Uno dei tanti in cui si è infranta la progettualità modernista, i cui piani non verificati sulle condizioni reali del paese sono risultati utopistici. La città, fantasma, che avrebbe dovuto crescere come Dehli, è stata dotata di molti servizi, come una grande rete autostradale mai utilizzata, in un paese dove ancora oggi molti ancora non possiedono la bicicletta.
E poi il secondo video Lot248, che è il codice in asta con cui è identificato lo stesso video della Siegel, messo in vendita da Chriestie's Londra.
Si chiude così il cerchio del processo consumistico attuale, che tende ad incamerare tramutandoli in beni, in merce, in denaro, anche le posizioni critiche al sistema stesso, come Provenance.
Beffa: i video non sono visibili 'democraticamente' in rete (del resto come la grandissima parte dei video d'arte) se non qualche fotogramma, protetti dai diritti di proprietà dell'attuale proprietario che se lo è aggiudicato nell'asta.
Info:
http://simonprestongallery.com/?gallery ... provenance
http://cca.org.il/en/amie-siegel/
http://www.fondazionemaxxi.it/2014/02/0 ... -for-sale/
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