Ciao,
io e la mia compagna stiamo organizzando la zona colloquiale.
Ci siamo arenati sul tavolino per il divano o quantomeno siamo in disaccordo.

La disposizione in quella stanza è la seguente:
- Credenza Porada Masai completamente in noce canaletto
- Divano e poltrone in velluto color petrolio con piedini ORO satinato (qui nasce il problema)
- Parquet a coste olmo naturale

io vorrei come tavolino basso (da posizionare tra divano e poltrona) un Knoll Tulip (diametro 90cm h38) stelo bianco e top in Calacatta Gold.... oppure un Cassina 713 (100cm h45)

la mia compagna sostiene che non si abbini al divano né l'uno né l'altro per via dei piedini del divano/poltrone

Atteso che abbiamo anche altri pezzi di colore acciaio o che eventualmente richiamerebbero il Cassino, come Flos Taraxacum, Flos Arco e Flos Taccia... e non mi farei problemi col Tulip visto che è un pezzo a se stante

Secondo voi chi ha ragione?
Cosa proporreste?!

Grazie e ciao!

Sono due prodotti iconici e ambitissimi. Confermo che il Saarinen sposa ogni ambiente e stile ed e' perfetto per un living come il vostro. Anche il Cassina avendo,come dici,altri pezzi di Castiglioni che richiamerebbero l'acciaio, non stonerebbe nel contesto anni '70,anzi si sposerebbe alla perfezione pero' e' molto delicato perche' il vetro tende a scappare dalla sede (e' fissato con delle ventose).

Tra i due voto comunque per il Saarinen, anche se rischia di rubare la scena a tutto il resto. Io posizionerei l'arco di Castiglioni con luce sul Tulip in modo da accentuare la venatura oro del calacatta.
Non farti problemi con i piedini del divano, se proprio non vuole cedere, opta per un tavolo basso della Molteni o Cassina o addirittura Porada (anche se nn apprezzo troppo legno).

Sono scelte soggettive.
A me tulip ha stufato assai, e se hai già un po' di cose d'acciaio casserei anche il cassina. Con un po' di coraggio mi getterei su colori più accesi e su una forma organica per il piano.
Condivido il parere di Alessandra per quanto riguarda il legno, non ne aggiungerei altro.
Ma, ripeto, quello sono io