Certo che ... ogni tanto quando leggo certe "finezze" (diciamola così) tecniche sulle cucine, mi chiedo se per molti utenti (uomini specialmente) la cucina sia veramente il luogo dove cucinare o una palestra di competenze dove esibire il proprio virtuosismo tecnico. Oh, non mi si fraintenda, è buona cosa essere informati correttamente (e ringrazio chi lo fa disinteressatamente), ma talvolta mi sembra di stare su certi forum automobilistici, dove uno spera soltanto di capire come funziona un determinato veicolo e deve sciropparsi invece 80 post dove ci si spara pippa su pippa sui millimetri giusti di alzata delle valvole, dei quali francamente non me ne frega un'emerita mazza. Pippe da
nerds, appunto!
Specialmente se questo significa 0,4 secondi in meno sul 0-100! Capirai come mi cambia la vita!
Però capisco che per molti queste cose significano molto ...
mah!
Ecco, la stessa cosa la vedo talvolta qui, a proposito delle cucine. Con le povere utenti in preda al panico, verosimilmente sgomente, con quell'espressione ebete da cerbiatto abbagliato dai fari nella notte.
Ahhhh ... non capisco più nullaaaa! E te credo! Cerchiamo di stare con i piedi per terra. Altrimenti la povera Kiwina va in palla!
Dico giusto, Kiwina? Che cosa gliene può fregare, ad esempio, del widia al posto del diamante?????
Poi, sinceramente, scrivere che le cerniere ammortizzate valgono più di quelle non ammortizzate, mi sembra una cavolata ... che, detta da un professionista, mi lascia a bocca aperta. Kiwina chiedeva della
qualità, innanzitutto, non della comodità di una cucina. Ora, l'ammortizzatore può (ripeto:
può) essere comodo (anche se sull'anta, a dire il vero, non vedo a che cosa serva realmente - un buon profilo interno in gomma siliconica è più che sufficiente per una chiusura soffice), ma non è necessariamente indice di qualità. La qualità è data dal
materiale (la solidità), prima di tutto, e poi dalla fabbricazione accurata.
Questo è da verificare, non l'ammortizzatore. Semmai questo viene in seconda battuta, ma come "optional", non come primo criterio qualitativo.
Anche la storia dei cilindretti metallici nei fori interni dei ripiani da verificare come criterio qualitativo, boh, sì, ok, sono finezze preziose e indice di buona finitura, ma anche qui ... ci sono ben altre cose da controllare nella lista delle verifiche. Sul V100 sono un po' della scuola "qsecofr", cioè, sì, certo, è forse meglio che ci sia, ma occorre prima di tutto verificare che ci siano le premesse affinché, comunque, il truciolare non si bagni mai. E allora le domande essenziali sono: come sono sigillate le ante (e tutti i punti critici)? quale tipo di colla viene usata? che tipo di rivestimento melaminico è impiegato? ecc. se queste lavorazioni sono fatte a regola d'arte (qualità!), ci può stare anche un V20 sotto e non si ha da temere nulla.
Sono cose che un utente deve sapere. Sapere cioè che non se ne fa una pippa di una cucina in V100, se poi è rifinita da schifo con (butto lì) della colla termofusibile al posto di una poliuretanica.
Infine, leggo che gli ambienti dove si dovrebbe investire di più sono la cucina e il bagno. A parte il fatto che dipende dalle esigenze dell'individuo. Per Kiwina, ok, è chiaro che la cucina sia il luogo principe della casa e va bene così. Per me non sarebbe già il caso ad esempio!
Odierei avere una cucina fichissima (dove va, che ne so, il 40% del budget d'arredo di tutta la casa) per poi ricevere gli ospiti in un soggiorno insignificante arredato in regime di economia. Ma vabbè ...
Spesso il messaggio che passa dalle pagine di questa sezione "cucine", è che la cucina deve rappresentare un investimento duraturo e importante, come fossimo ai tempi dei nostri nonni, dove effettivamente una coppia rimaneva unita fino alla morte ... con gli stessi mobili! Caxxo, oggi 3 coppie su 5 divorziano nel giro di pochi anni ... altro che "cucina per la vita"!!!
E il V100, e il triplo lavello design filo-top saldato al laser, e i perni rivestiti in metallo, e 4 file di LED, e la superlaccatura a 20 strati, e i megacestoni testati per due tonnellate, e la finitura in vetro temprato, e la struttura in carbonio, e gli ammortizzatori, e, e e e ... alla fine eccoti con 20'000 € di cucina, quando ti immaginavi di spenderne al massimo 8'000. Sì, perché l'impressione, leggendo molti pareri, è che se non hai il massimo del massimo, la cucina non durerà, non sarà solida, non varrà i soldi spesi e sarà sempre e comunque una schifezza. Ho letto un post (forse un caso limite), dove l'utente, dopo aver letto vari threads, è passato da una cucina Ikea a una Valcucine, convinto che sia la cosa giusta da fare. Ora, magari lo è ... ma forse si tratterà di una spesa non giustificata da reali esigenze pratiche, bensì da un bisogno venutosi a creare dalla sensazione che, assolutamente, senza cucina fika, si è dei poveri sfigati e che, comunque, il prodotto di fascia media o medio-bassa sia qualcosa che dura 3 mesi e poi si autodistrugge!
E allora via con Boffi, Schiffini, Valcucine, Binova, Bulthaup, Dada, Minotti e altri, dimenticando un dettaglio: altrove queste cucine rappresentano ciò che il 95% dei comuni mortali può solo sognare (e non parlo del Burundi, parlo ad esempio degli USA), e cioè la nicchia del lusso. Nel Pease dei precari a 1'000 € al mese (l'Italia), sembra quasi una barzelletta leggere con quale disinvoltura, in questo forum, si citano i marchi del lusso ... come fossero "normali" e legittimi in ogni casa che voglia "un minimo" di qualità. Forse bisognerebbe fare un passo indietro, no? E rendersi conto che una casa può chiamarsi "degna" e non cadere a pezzi anche con arredi più modesti - che non vuol dire brutti o destinati al macero dopo 1 anno di utilizzo.
Capisco che i "supertecnici" vedano (e vadano) oltre i comuni mortali, ma il messaggio inviato, a mio parere, diventa a tratti deleterio - e pure fuorviante sotto certi aspetti.
Poi succede che la gente, pur di farsi una Valcucine o una Schiffini, debba andare a risparmiare su ciò che, secondo me, è veramente importante in una cucina e cioè gli elettrodomestici. Perché, checché se ne dica, sono loro il cuore pulsante della cucina, mica il piano fiko in cristallo a prova di sfera o i cassettoni con servo-drive della Blum!