ma non ho mica detto che non sia importante!
ci sono delle cose che sono trasversali... che serviranno sempre. non concepisco proprio una formazione che non comprenda le lingue, la lettura, il computer... è un po' come imparare a parlare e camminare... quelle cose senza le quali non si va avanti indipindentemente da cosa si fa in concreto.
in effetti, non capisco proprio come ci possa essere una laurea in "lingue"... mica è una disciplina la lingua...
posso capire una laurea in filologie... ma.... in lingue?!
che significa? si, sai parlare... e poi? quello lo sanno tutti, è il minimo indispensabile.. ma poi cosa sai fare?
stessa cosa con il pc... ma, per diventare un bravo utente finale, non serve farci il corso specializzato. basta usarlo. usarlo tanto. usarlo sempre. già nel liceo, oltre alle lezioni di informatica, dovevamo consegnare i compiti fatti al computer. si facevano progettini per la clases di storia e di letteratura che comprendevano creare la prima pagina di un giornale. così, c'era l'elemento di scrittura, l'elemento di ricerca, e l'elemento di impostazione su un processore di testo. Anzi, già all'elementare (anni 80) imparavamo a programmare su basic.
Mi sorella, 10 anni più piccola, riceveva i compiti per email, e tanti elementi per la classe le scaricava dal sito della scuola. le sue ricerche le eseguiva sì in biblioteca consultando l'enciclopedia, ma, sopratutto, a casa, imparando ad usare google al meglio.... (si è diplomata a giugno)
non sono informatica ne programmatrice. ciò non mi impedisce di utilizzare il computer meglio della maggioranza della gente che conosco (e lavoro in un ambiente pieno di "geeks"), di essermi montata il computer da sola, ecc. insomma, abilità basilari proprie degli "utenti", anche se banalissime per chi è del mestiere.
la mia formazione? generalissima: liceo (da noi ce n'era un solo tipo) con indirizzo scienze sociali (cambiavano, in pratica, solo 2 classi, però
), laurea in sociologia, master in relazioni internazionali e cooperazioni allo sviluppo.
mi considero fortunatissima. lavoro in ciò che mi piace, anche se non saprei definire il mio lavoro. ma, mentre non trovavo un lavoro che mi piacesse, ho sempre avuto delle offerte in giro per via della mia capacità ad esprimermi in varie lingue sia per scritto che oralmente e perchè ero in grado di svolgere le manzioni da me richieste anche al computer.
parlo di una formazione generale, che fornisca, appunto, le conoscenze e capacità generali che servono per muoversi nella vita: parlare, scrivere, rispondere al telefono, usare il computer. ma queste, ripeto, sono cose trasversali, che ogni percorso formativo degno di questo nome, dev'essere in grado di fornire. non sono optional.
di ciò che si tratta adesso e di capire, oltre ciò, cosa può scegliere? visto che è ancora piccolo e che non sa cosa vuole fare, l'ultima cosa a cui pensare è alla sua laurea!
cavolo! siccome non può scegliere il liceo, allora li scegliamo la laurea ed il mestiere?
non conosco i dettagli dei programmi scolastici italiani, quindi non sono la più adatta per dare indicazioni. l'unica cosa che dico è, un ragazzo ancora giovane che ha voglia di studiare e non sa cosa vuole fare della sua vita dovrebbe intraprendere degli studi generalisti, che li forniscano una buona base di partenza per qualsiasi cosa decida di fare e la possibilità di avvicinarsi ad un ampio ventaglio di discipline ed attività afinchè possa capire cosa li piace e cosa no.
alla scelta del mestiere ci si penserà quando, almeno, abbia l'età minima per lavorare. in tanto, è un errore mandare il messaggio che gli studi servono solo per il lavoro. servono a tante altre cose pure.
tutto qui.
dalla mia esperienza, gli studi tecnici non offrono questa formazione generale, con buona formazione di base nelle discipline/abilità trasversali. quindi, limitano di più le scelte future. ma forse in italia non è proprio così.