cco il libro che ho preso per lei!
e la recensione
Jerry Spinelli, Stargirl
Casa Editrice Mondadori, 2001
pp. 166
Stargirl: già il nome la rende diversa; se l’è scelto da sola, un giorno, perché aveva voglia di chiamarsi così, in fondo, sostiene, “noi non siamo il nostro nome”.
Stargirl arriva misteriosamente a Mica, una minuscola città dell’Arizona, e sconvolge la vita dei suoi abitanti, specialmente quella degli alunni della “high school” locale e in particolare di uno di loro, Leo Bertok, che la rimpiangerà per tutta la vita.
Entra a scuola indossando vestiti colorati, teatrali, fiabeschi, sulla spalla tiene un topolino e si aggira sorridendo, danzando, cantando e suonando l’ukulele sotto gli occhi attoniti e incuriositi degli altri ragazzi che a Mica una così non l’hanno mai vista.
Ogni giorno Stargirl ha un pensiero gentile per gli altri: canta ad ognuno gli auguri di buon compleanno, fa trovare dolci e pupazzetti sui banchi dei suoi compagni di classe senza fare distinzioni e senza preoccuparsi di ciò che gli altri possano dire o pensare di lei, perché i suoi sono gesti istintivi, disinteressati e sinceri.
Il suo motto sembra essere “la vita è bella” e cerca in mille modi di far sì che lo sia per tutti. E’ un’osservatrice attenta che dà valore alle piccole cose, ai gesti sottili, ai sentimenti puri: lascia monetine per la strada, immaginando la felicità di un bambino nel trovarle, dei giornali legge i tappabuchi, notizie insignificanti, messe lì per colmare uno spazio, che diventano invece un modo per entrare nella vita della gente, con dolcezza e candore.
Stargirl è in contatto con la dimensione istintiva e primordiale del mondo e dell’anima, incontaminata e vitale, impercettibile dalla maggioranza delle persone. L’iniziale stupore e divertita simpatia si trasformano in breve tempo in giudizi malevoli e aggressivi, in odio, in esclusione. Catalizzatrici di questo cambiamento sono le partite di basket, poiché Stargirl, con assoluta naturalezza, fa il tifo anche per le altre squadre; secondo lei ognuno ha il diritto di divertirsi e vincere, ma i ragazzi della sua scuola non la pensano affatto così: la foga per la vittoria, l’accanimento contro gli avversari mettono Stargirl nella posizione di una traditrice, che con le sue azioni ferisce il loro orgoglio.
Il suo modo di fare (e di essere) e le sue gentilezze vengono ferocemente intese come egocentrismo, la sua bontà come tradimento, il suo altruismo come un ficcare il naso in affari che non la riguardano, la sua naturalezza e spontaneità come arroganza. Stargirl viene esclusa, circondata da un’indifferenza forzata e crudele, diviene invisibile. Ma inizialmente non ci fa caso, continua a regalare dolcetti e a cantare canzoni di compleanno, non le interessa cosa pensano tutti, quel “tutti” da cui ogni altro è invece ossessionato, le basta che poche persone le stiano vicino, coloro che la apprezzano per quella che è, la sua famiglia, un paleontologo in pensione, la sua unica amica e il ragazzo di cui si è innamorata: Leo Bertok. E sarà proprio lui a farle sentire per la prima volta il peso del giudizio, a renderla cosciente di ciò che significa essere come gli altri o non esserlo, a farla soffrire per se stessa e non più solo per il dolore altrui. Leo la ama, ma ama anche la popolarità, il gruppo, non riesce a rinunciare al fatto, in definitiva insignificante, di essere salutato e considerato da tutti, amici e non, in giro per le strade e i per i corridoi della scuola. Ha paura dell’indifferenza, dell’esclusione, di essere invisibile e sarà Stargirl, tra le tante cose che gli insegnerà e di cui si renderà conto solo molti anni dopo, a fargli notare come abbia terribilmente bisogno degli altri per confermare la sua esistenza.
Innamorato, ma confuso e spaventato, Leo le chiede di diventare “normale”; Stargirl lo accontenta riprendendo il suo nome di battesimo, Susan, vestendosi come tutte le altre e andando contro la sua natura. Ma neanche questo funziona: Stargirl ormai è un’esclusa, bersaglio della cattiveria della gente e soffre perché non capisce cosa c’è che non va in lei, problemi che fino a quel momento non si era mai posta.
Un giorno improvvisamente ritorna Stargirl, ma più consapevole e convinta di prima, e dopo un sorriso dolce e comprensivo a Leo e una comparsa strabiliante al ballo di fine anno, se ne va, lasciando una traccia indelebile nell’animo di tutti.
Essere “normali”, omologati e conformi a degli stereotipi predefiniti, rende forti e sicuri, ma tristemente banali e piatti, ciechi di fronte alla natura multiforme della vita. Questa è la condizione predominante nella provincia americana, come ci mostrano questo libro, numerosi film sui teenager e notizie di cronaca.
L’originalità, la “diversità” vengono punite, con ferocia, perché se ne ha paura, perché smontano la fragile struttura di convinzioni preconcette su cui si basa l’esistenza della maggioranza.
Normale e diverso: sono parole, ma in fondo cosa significano?
che dite??
#107
Credo che un conto sia regalare un libro ad un adulto ed un altro regalare un libro ad un ragazzo. Nel primo caso son od'accordo, devi conoscere bene la persona e solo così vai sul sicuro (a volte è ovvio si cappella, ma vabbè). Per esempio, io adoro Virginia Woolf e così la mia amica mi ha regalato da poco uno splendido libro su di lei; mia cognata sa "che leggo" e mi ha regalato un libro della Allende che io non sopporto, è ancora lì senza che io l'abbia aperto.
Nel secondo caso invece regalare dei bei libri (soprattutto se come in questo caso, la persona è una persona che legge) non sia così pericoloso e-o dannoso; sempre stando attenti alla caratura del libro, ovviamente: certi mattoni che ti costringono a leggere a scuola, per esempio, io li trovo troppo impegnativi per l'età in cui vengono propinati e allontanano piuttosto che avvicinare alla lettura. Una cosa che reputo atroce è che i docenti si fissano su autori italiani che sono diciamoceli troppo pesanti per un adolescente: io a 14 anni mi sono dovuta sorbire il Gattopardo; Senilità (del tutto inadeguato per la mia età; mentre in età adulta l'ho riletto due volte) mentre ci sono ottimi libri (tipo i racconti di cechov, o della mainsfield che sono bellissimi e che creano un legame con la parola stampata.
Ho sempre avuto in regalo libri, e così ho letto molti dei classici, un bellissimo libro di fiabe di oscar wilde etc etc. Per cui non posso che concordare con la scelta di bertok, tenedo conto che 13 anni sono un'età in cui il "branco" è molto importante e l'appartenenza ad un gruppo fondamentale. Magari avere una chiave di lettura diversa aiuta.
Nel secondo caso invece regalare dei bei libri (soprattutto se come in questo caso, la persona è una persona che legge) non sia così pericoloso e-o dannoso; sempre stando attenti alla caratura del libro, ovviamente: certi mattoni che ti costringono a leggere a scuola, per esempio, io li trovo troppo impegnativi per l'età in cui vengono propinati e allontanano piuttosto che avvicinare alla lettura. Una cosa che reputo atroce è che i docenti si fissano su autori italiani che sono diciamoceli troppo pesanti per un adolescente: io a 14 anni mi sono dovuta sorbire il Gattopardo; Senilità (del tutto inadeguato per la mia età; mentre in età adulta l'ho riletto due volte) mentre ci sono ottimi libri (tipo i racconti di cechov, o della mainsfield che sono bellissimi e che creano un legame con la parola stampata.
Ho sempre avuto in regalo libri, e così ho letto molti dei classici, un bellissimo libro di fiabe di oscar wilde etc etc. Per cui non posso che concordare con la scelta di bertok, tenedo conto che 13 anni sono un'età in cui il "branco" è molto importante e l'appartenenza ad un gruppo fondamentale. Magari avere una chiave di lettura diversa aiuta.
#108
Ho il problema contrario; loro non fanno parte del branco (sopratutto il primo, la seconda un pochino si) e sono contentissimo cosi (eccimancherebbe)!Star ha scritto:Credo che un conto sia regalare un libro ad un adulto ed un altro regalare un libro ad un ragazzo. Nel primo caso son od'accordo, devi conoscere bene la persona e solo così vai sul sicuro (a volte è ovvio si cappella, ma vabbè). Per esempio, io adoro Virginia Woolf e così la mia amica mi ha regalato da poco uno splendido libro su di lei; mia cognata sa "che leggo" e mi ha regalato un libro della Allende che io non sopporto, è ancora lì senza che io l'abbia aperto.
Nel secondo caso invece regalare dei bei libri (soprattutto se come in questo caso, la persona è una persona che legge) non sia così pericoloso e-o dannoso; sempre stando attenti alla caratura del libro, ovviamente: certi mattoni che ti costringono a leggere a scuola, per esempio, io li trovo troppo impegnativi per l'età in cui vengono propinati e allontanano piuttosto che avvicinare alla lettura. Una cosa che reputo atroce è che i docenti si fissano su autori italiani che sono diciamoceli troppo pesanti per un adolescente: io a 14 anni mi sono dovuta sorbire il Gattopardo; Senilità (del tutto inadeguato per la mia età; mentre in età adulta l'ho riletto due volte) mentre ci sono ottimi libri (tipo i racconti di checov, o della mainsfield che sono bellissimi e che creano un legame con la parola stampata.
Ho sempre avuto in regalo libri, e così ho letto molti dei classici, un bellissimo libro di fiabe di oscar wilde etc etc. Per cui non posso che concordare con la scelta di bertok, tenedo conto che 13 anni sono un'età in cui il "branco" è molto importante e l'appartenenza ad un gruppo fondamentale. Magari avere una chiave di lettura diversa aiuta.
Ma sai cosa ha detto un professore a mia moglie drante i colloqui?
E' un leader carismatico, non parla ma quando lo fa....non lo fa per nulla, e poi ancora: "è il figlo che tutti i genitori vorrebbero avere!" (a casa non è certo cosi intendiamoci).
Alla fine di tutto il discorso gli ha chiesto anche se ha buttato via lo stampo!
Una volta ha mandato un professore dal preside perche terrorizzava la classe. Certo ha potuto farlo perchè con i voti nessuno ha da eccepire!
Star...grazie!
http://photobucket.com/guestlogin?album ... 13/bertok/
#110
fino ad arezzo m costi un botto!tizianafranc ha scritto:Ben detto!! A chi lo dici, io le vendo!!ela78 ha scritto:un diario con lucchetto (vero) e quelle penne che vanno tanto di moda con ciuffo e lucina che si accende quando scrivi....
Facciamo vivere queste povere cartolerie!!
Approposito, ho appena acquistato roba allo spaccio di prada!
http://photobucket.com/guestlogin?album ... 13/bertok/
#112
ma sai che fanno prezzi da urlo...poi la mia amica ha anche la tessera dei dipendenti!Star ha scritto:che spaccio? dove? anch'io anch'iooooo dimmi ti prego
PS: facendo mente locale (ma quando leggo Prada non connetto) ho cpaito dove...
ma uno a milano no eh? io voglio una borsaaaaaaaaaa
http://photobucket.com/guestlogin?album ... 13/bertok/
#113
me te sei un fighetto, io no, sarò una delle poche aretine che non compra da Prada!!bertok ha scritto:fino ad arezzo m costi un botto!tizianafranc ha scritto:Ben detto!! A chi lo dici, io le vendo!!ela78 ha scritto:un diario con lucchetto (vero) e quelle penne che vanno tanto di moda con ciuffo e lucina che si accende quando scrivi....
Facciamo vivere queste povere cartolerie!!
Approposito, ho appena acquistato roba allo spaccio di prada!
#114
anche io...infatti sono bresciano!tizianafranc ha scritto:me te sei un fighetto, io no, sarò una delle poche aretine che non compra da Prada!!bertok ha scritto:fino ad arezzo m costi un botto!tizianafranc ha scritto: Ben detto!! A chi lo dici, io le vendo!!
Facciamo vivere queste povere cartolerie!!
Approposito, ho appena acquistato roba allo spaccio di prada!
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#115
bertok ha scritto:
Ho il problema contrario; loro non fanno parte del branco (sopratutto il primo, la seconda un pochino si) e sono contentissimo cosi (eccimancherebbe)!
Ma sai cosa ha detto un professore a mia moglie drante i colloqui?
E' un leader carismatico, non parla ma quando lo fa....non lo fa per nulla, e poi ancora: "è il figlo che tutti i genitori vorrebbero avere!" (a casa non è certo cosi intendiamoci).
Alla fine di tutto il discorso gli ha chiesto anche se ha buttato via lo stampo!
Una volta ha mandato un professore dal preside perche terrorizzava la classe. Certo ha potuto farlo perchè con i voti nessuno ha da eccepire!
Star...grazie!
a parte il fatto che si vede che tuo figlio ha preso dalla madre
devo dire che e' un pazzo furioso no lo sa che i prof. sono una razza in via di estinzione....vanno protetti ...poverini
gli unici limiti che avrai saranno quelli che ti costruirai da solo
#116
si ora vanno tutti protetti. Ma a me chi mi protegge?Kalimeroxxx ha scritto:bertok ha scritto:
Ho il problema contrario; loro non fanno parte del branco (sopratutto il primo, la seconda un pochino si) e sono contentissimo cosi (eccimancherebbe)!
Ma sai cosa ha detto un professore a mia moglie drante i colloqui?
E' un leader carismatico, non parla ma quando lo fa....non lo fa per nulla, e poi ancora: "è il figlo che tutti i genitori vorrebbero avere!" (a casa non è certo cosi intendiamoci).
Alla fine di tutto il discorso gli ha chiesto anche se ha buttato via lo stampo!
Una volta ha mandato un professore dal preside perche terrorizzava la classe. Certo ha potuto farlo perchè con i voti nessuno ha da eccepire!
Star...grazie!
a parte il fatto che si vede che tuo figlio ha preso dalla madre
devo dire che e' un pazzo furioso no lo sa che i prof. sono una razza in via di estinzione....vanno protetti ...poverini
http://photobucket.com/guestlogin?album ... 13/bertok/
#117
bertok ha scritto:si ora vanno tutti protetti. Ma a me chi mi protegge?Kalimeroxxx ha scritto:bertok ha scritto:
Ho il problema contrario; loro non fanno parte del branco (sopratutto il primo, la seconda un pochino si) e sono contentissimo cosi (eccimancherebbe)!
Ma sai cosa ha detto un professore a mia moglie drante i colloqui?
E' un leader carismatico, non parla ma quando lo fa....non lo fa per nulla, e poi ancora: "è il figlo che tutti i genitori vorrebbero avere!" (a casa non è certo cosi intendiamoci).
Alla fine di tutto il discorso gli ha chiesto anche se ha buttato via lo stampo!
Una volta ha mandato un professore dal preside perche terrorizzava la classe. Certo ha potuto farlo perchè con i voti nessuno ha da eccepire!
Star...grazie!
a parte il fatto che si vede che tuo figlio ha preso dalla madre
devo dire che e' un pazzo furioso no lo sa che i prof. sono una razza in via di estinzione....vanno protetti ...poverini
dai tuoi figli io chiederei alla nonna
gli unici limiti che avrai saranno quelli che ti costruirai da solo
#118
La nonna lo dice sempre che sono un animale in via di estinzione, più spesso mi dice solo che sono un animale e basta!Kalimeroxxx ha scritto:bertok ha scritto:si ora vanno tutti protetti. Ma a me chi mi protegge?Kalimeroxxx ha scritto:
a parte il fatto che si vede che tuo figlio ha preso dalla madre
devo dire che e' un pazzo furioso no lo sa che i prof. sono una razza in via di estinzione....vanno protetti ...poverini
dai tuoi figli io chiederei alla nonna
http://photobucket.com/guestlogin?album ... 13/bertok/