Allora, tutto è nato nel topic delle sposine e sposini.
Non so bene come porre la questione.
Allora, nel topic c'è chi dice di sposarsi in una Chiesa cattolica, ma di non essere cattolico praticante abitualmente, e c'è chi sostiene che per coerenza non dovrebbe sposarsi in Chiesa ma in Municipio.
Da qui è nata una discussione sulla dottrina, la fede, la pratica.
Qual è la vostra opinione in merito?
#3
RIPRENDO QUANTO DETTO IN PARTE DI LA'....
in realtà che uno sia cattolico, ortodosso o protestante, comunque la pratica delle ffunzioni religiose è prevista in tutte e tre le professioni di fede. e non considerata una gita domenicale, ma un obbligo, un dovere. si va per pregare non per te stesso, ma per le anime dei defunti, epr commemorare.. chi pensa che la messa domenicale sia un insime di preghiere ha un'idea strumentalizzata e distante dalla realtà. gli sarà stata venduta così, avrà perso qualche lezione ... non so... ma di certo pregare per me stessa lo posso fare in qualsiasi moemnto in ogni dove!
Ti dirò di più, fra le tre professioni (non confessioni...) quella cattolica è la più "aperta", nonostante la protestante ammetta il matrimonio dei pastori, sono molto più rigidi su tutti gli altri aspetti.
Gli ortodossi poi sotto certi punti di vista sono quasi considerati "integralisti cristiani"...
fedelyon ha scritto:In realtà, Steve, non hai perfettamente ragione ma perfettamente torto.
Innanzitutto tu non stai parlando di fede cristiana ma di dottrina cattolica, che è ben diverso.
In più ti informo che la stessa dottrina cattolica non è immutabile, figuriamoci poi la teologia o la pratica personale.
in realtà che uno sia cattolico, ortodosso o protestante, comunque la pratica delle ffunzioni religiose è prevista in tutte e tre le professioni di fede. e non considerata una gita domenicale, ma un obbligo, un dovere. si va per pregare non per te stesso, ma per le anime dei defunti, epr commemorare.. chi pensa che la messa domenicale sia un insime di preghiere ha un'idea strumentalizzata e distante dalla realtà. gli sarà stata venduta così, avrà perso qualche lezione ... non so... ma di certo pregare per me stessa lo posso fare in qualsiasi moemnto in ogni dove!
Ti dirò di più, fra le tre professioni (non confessioni...) quella cattolica è la più "aperta", nonostante la protestante ammetta il matrimonio dei pastori, sono molto più rigidi su tutti gli altri aspetti.
Gli ortodossi poi sotto certi punti di vista sono quasi considerati "integralisti cristiani"...
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Re: Fede e pratica
#4Pessima, pessima. C'è molto conformismo ipocrita.fedelyon ha scritto:Allora, tutto è nato nel topic delle sposine e sposini.
Non so bene come porre la questione.
Allora, nel topic c'è chi dice di sposarsi in una Chiesa cattolica, ma di non essere cattolico praticante abitualmente, e c'è chi sostiene che per coerenza non dovrebbe sposarsi in Chiesa ma in Municipio.
Da qui è nata una discussione sulla dottrina, la fede, la pratica.
Qual è la vostra opinione in merito?
Rispettosa però del volere altrui.
Sono stato indottrinato dall'asilo alle medie dalle suore, fuori scuola andavo in oratorio.
Onestamente ho visto un decadimento di tutto.
Dal clero in primis, al business in ogni cosa.
Re: Fede e pratica
#5concordo (di nuovo ) con stropagio.... ma mi piace distinguere le due cose.Stropagio ha scritto:Pessima, pessima. C'è molto conformismo ipocrita.fedelyon ha scritto:Allora, tutto è nato nel topic delle sposine e sposini.
Non so bene come porre la questione.
Allora, nel topic c'è chi dice di sposarsi in una Chiesa cattolica, ma di non essere cattolico praticante abitualmente, e c'è chi sostiene che per coerenza non dovrebbe sposarsi in Chiesa ma in Municipio.
Da qui è nata una discussione sulla dottrina, la fede, la pratica.
Qual è la vostra opinione in merito?
Rispettosa però del volere altrui.
Sono stato indottrinato dall'asilo alle medie dalle suore, fuori scuola andavo in oratorio.
Onestamente ho visto un decadimento di tutto.
Dal clero in primis, al business in ogni cosa.
perchè si riesce a fare un distinguo (e tutti igiorni ne parliamo) fra immigrati onesti e non (come italiani onesti e non e così via), ma quando si tratta di fede, chiesa ecc si fa di tutta l'erba un fascio?
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#6
Io credo che la dottrina in quanto tale non sia eterna e immutabile. Tant'è che è cambiata nel corso dei secoli.
Forse sentirsi cattolico va al di là del frequentare la Chiesa abitualmente, anche se questo è parte della dottrina dottrina attuale. E non è detto che quello che oggi ne è parte domani non lo sia più.
Per cui, non me la sento di criticare più di tanto chi scelga di sposarsi in Chiesa ma non sia praticante. Probabilmente avrà delle ragioni.
Chi si è sposato in Chiesa fors epuò rispondere adeguatamente.
Forse sentirsi cattolico va al di là del frequentare la Chiesa abitualmente, anche se questo è parte della dottrina dottrina attuale. E non è detto che quello che oggi ne è parte domani non lo sia più.
Per cui, non me la sento di criticare più di tanto chi scelga di sposarsi in Chiesa ma non sia praticante. Probabilmente avrà delle ragioni.
Chi si è sposato in Chiesa fors epuò rispondere adeguatamente.
Re: Fede e pratica
#7per rispondere a questo..fedelyon ha scritto:Allora, tutto è nato nel topic delle sposine e sposini.
Non so bene come porre la questione.
Allora, nel topic c'è chi dice di sposarsi in una Chiesa cattolica, ma di non essere cattolico praticante abitualmente, e c'è chi sostiene che per coerenza non dovrebbe sposarsi in Chiesa ma in Municipio.
Da qui è nata una discussione sulla dottrina, la fede, la pratica.
Qual è la vostra opinione in merito?
se io credo, credo fino in fondo (o almeno ci provo), se non credo perchè sposarmi in chiesa?
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#8
secondo me l'argomento e' spinoso..non tanto per una questione di pratica religiosa (non vedo il problema di chi si sente cattolico ma va in chiesa ogni tanto..)
ma perche' il matrimonio cattolico, se vissuto come sacramento, deve essere accettato come indissolubile
cioe' secondo me, al di la della fede di ciascuno, per la mia morale laica e' meglio non pronunciare certe promesse se non si comprendono fino in fondo
poi sarebbe meglio separare cmq le due cerimonie (quella religiosa e quella civile) cosi' almeno qualcuno ascolterebbe gli articoli del codice civile quando vengono letti
ma perche' il matrimonio cattolico, se vissuto come sacramento, deve essere accettato come indissolubile
cioe' secondo me, al di la della fede di ciascuno, per la mia morale laica e' meglio non pronunciare certe promesse se non si comprendono fino in fondo
poi sarebbe meglio separare cmq le due cerimonie (quella religiosa e quella civile) cosi' almeno qualcuno ascolterebbe gli articoli del codice civile quando vengono letti
#10
Riprendo qui il tuo post dell'altro thread.fedelyon ha scritto:In realtà, Steve, non hai perfettamente ragione ma perfettamente torto.
Innanzitutto tu non stai parlando di fede cristiana ma di dottrina cattolica, che è ben diverso.
In più ti informo che la stessa dottrina cattolica non è immutabile, figuriamoci poi la teologia o la pratica personale.
Non ho la pretesa di risolvere questa annosa questione, visto che è migliaia di anni che la gente ne discute.
Rimane il fatto che, comunque tu la voglia mettere, la pratica del proprio culto è parte integrante di ogni religione e la mancanza di questa componente non può essere giustificata da un "io la vedo diversamente" o "a mio modo di vedere", perchè, almeno in questo caso, non si ha discrezionalità nelle scelte.
La dottrina cattolica è sicuramente e giustamente mutabile e migliorabile. Ne abbiamo prova quasi giornalmente. Ed è proprio per questo che esiste il Papa e la Chiesa.
Il "santificare le feste" (o meglio sarebbe dire "il giorno del riposo") è un COMANDAMENTO e non ci sarà mai pratica personale o interpretazione teologica che potrà modificarlo.
#11
una ragione potrebbe infatti essere che l'altro della coppia è credente e praticante...fedelyon ha scritto:Io credo che la dottrina in quanto tale non sia eterna e immutabile. Tant'è che è cambiata nel corso dei secoli.
Forse sentirsi cattolico va al di là del frequentare la Chiesa abitualmente, anche se questo è parte della dottrina dottrina attuale. E non è detto che quello che oggi ne è parte domani non lo sia più.
Per cui, non me la sento di criticare più di tanto chi scelga di sposarsi in Chiesa ma non sia praticante. Probabilmente avrà delle ragioni.
Chi si è sposato in Chiesa fors epuò rispondere adeguatamente.
#12
per me invece l'errore del cattolicesimo è statoproprio quello di volere stare al passo coi tempi, e adesso che non può più stare dietro, perchè oramai si confini in fatti e problemi che non collimano con la fede e il credo allora appare retrograda.fedelyon ha scritto:Io credo che la dottrina in quanto tale non sia eterna e immutabile. Tant'è che è cambiata nel corso dei secoli.
Forse sentirsi cattolico va al di là del frequentare la Chiesa abitualmente, anche se questo è parte della dottrina dottrina attuale. E non è detto che quello che oggi ne è parte domani non lo sia più.
Per cui, non me la sento di criticare più di tanto chi scelga di sposarsi in Chiesa ma non sia praticante. Probabilmente avrà delle ragioni.
Chi si è sposato in Chiesa fors epuò rispondere adeguatamente.
il protestantesimo è immobile dai tempi di lutero, la Chiesa Ortodossa credo da più tempo ancora, con riti vecchissimi... e nessuno ha mai accusato loro di essere "vecchi", idem dicasi di Ebraismo, Insuismo, Buddismo....
Eppure le religioni monoteiste 8e anche molte politeiste) hanno moltissimi lati in comune.
Ti piace la filosofia orientale, ma non sei Scintoista... chissenefrega, vai a chiedere a loro di sposarti nei loro templi, infondo tu sei scintoista dentro!
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#13
Tu pensi che un cattolico possa contribuire a cambiare la dottrina, o che questa debba essere presa così come dall'alto?Steve1973 ha scritto:La dottrina cattolica è sicuramente e giustamente mutabile e migliorabile. Ne abbiamo prova quasi giornalmente. Ed è proprio per questo che esiste il Papa e la Chiesa.
Sì ma la santificazione delle feste può avvenire con numerose pratiche differenti.Il "santificare le feste" (o meglio sarebbe dire "il giorno del riposo") è un COMANDAMENTO e non ci sarà mai pratica personale o interpretazione teologica che potrà modificarlo.
#14
Vista un po' dall'esternoSteve1973 ha scritto:Riprendo qui il tuo post dell'altro thread.fedelyon ha scritto:In realtà, Steve, non hai perfettamente ragione ma perfettamente torto.
Innanzitutto tu non stai parlando di fede cristiana ma di dottrina cattolica, che è ben diverso.
In più ti informo che la stessa dottrina cattolica non è immutabile, figuriamoci poi la teologia o la pratica personale.
Non ho la pretesa di risolvere questa annosa questione, visto che è migliaia di anni che la gente ne discute.
Rimane il fatto che, comunque tu la voglia mettere, la pratica del proprio culto è parte integrante di ogni religione e la mancanza di questa componente non può essere giustificata da un "io la vedo diversamente" o "a mio modo di vedere", perchè, almeno in questo caso, non si ha discrezionalità nelle scelte.
La dottrina cattolica è sicuramente e giustamente mutabile e migliorabile. Ne abbiamo prova quasi giornalmente. Ed è proprio per questo che esiste il Papa e la Chiesa.
Il "santificare le feste" (o meglio sarebbe dire "il giorno del riposo") è un COMANDAMENTO e non ci sarà mai pratica personale o interpretazione teologica che potrà modificarlo.
ma non e' piu' rilevante vedere il rapporto della persona con la dottrina cattolica del matrimonio rispetto alla pratica religiosa quotidiana?
ci saranno cattolici praticanti che non se la sentono di assumersi quegli obblighi o no? o e' una mia ipotesi di scuola
#15
io mi sposerò in chiesa e sono credente...ma non tanto praticante .Non vado quasi mai in chiesa insomma..per questo dovrei rinunciare al matrimonio religioso?non me ne frega nulla dei fiori e delle foto in chiesa..lo faccio perchè ne sono convinta altrimenti mi sarei sposata in municipio.Se essere praticanti vuol dire andare in chiesa allora sarebbero più praticanti quelle persone che tempo fa qui rubavano dalla chiesa per fare delle sedute e riti magici?erano tutte persone assidue a messa