Secondo me hai centrato il problema.stefania_b ha scritto:CUT
Per rispondere alla tua domanda credo che sia paura di veder crollare determinate certezze.
Credo ci sia un intrinseco bisogno, nell'uomo, di aggrapparsi a qualcosa di forte che diriga la propria vita e le proprie opinioni. A questo aggiungi un bisogno di schierarsi, la necessità di avere una passione violenta che scuota il proprio animo. Ciò è tanto più forte in chi ha una pigrizia del libero arbitrio: più si è svogliati di informarsi, più si rinuncia a usare la propria testa, più ci si attacca a ideali e passioni.
Difficilissimo è sradicare la violenza dalla propria vita: questa riemerge sottoforma di ira/odio/astio verso una determinata categoria qualora tentiamo di sublimarla (emblematico a mio parere l'esempio dei veg*, una categoria che un po' è discriminata, un po' si autoghettizza; cercano di non estirpare la violenza dalla propria esistenza non facendo male agli animali, ma poi sono spesso le persone più indottrinate e violente coi propri simili... potete leggere il forum di Promiseland se non mi credete).
E queste forti passioni risentono della moda, della corrente dei tempi. Tanto più raccolgono consenso, tanto più si rafforzano e si trasformano in tabù.