Energy label: l' etichetta per scegliere gli elettrodomestici green

- 24 aprile 2005

A cosa serve l'energy label?

Nel marzo scorso IMQ (società di certificazioni per prodotti e aziende) ha inaugurato il primo laboratorio italiano indipendente per prove di prestazione su lavabiancheria. Oltre a collocarsi quale punto di riferimento per i costruttori, l’impianto fornisce valutazioni importanti ed utili anche ai consumatori. Le prove eseguite sugli apparecchi infatti, sono quelle previste dalla normativa europea (in particolare la norma EN 60456), necessarie anche per le classificazioni richieste dall’etichetta informativa energy label. Oltre alla misurazione dei consumi di energia ed acqua, a quella della durata del programma e alla determinazione della velocità di centrifuga, le prove valutano l’efficacia di lavaggio, considerata in termini di rimozione dello sporco, di capacità di sgrassaggio e di proprietà sbiancanti e l’efficacia di risciacquo, verificata attraverso la misurazione dell’alcalinità dell’acqua dopo la fase di centrifuga. L’alcalinità è dovuta alla presenza di detersivo residuo, causa fra l’altro di molte forme allergiche. Il laboratorio di prestazione, attualmente dedicato solo alle prove su lavabiancheria, è già predisposto per essere esteso anche alle prove su lavastoviglie, e conferma come l’attività condotta da IMQ, oltre alla sicurezza, sia sempre più indirizzata verso la qualità e i marchi di prestazione. 

Una scelta più consapevole

La possibilità di verificare le informazioni sulle prestazioni da un laboratorio competente ed autorevole, rassicurerà ulteriormente i consumatori e fornirà loro una maggiore garanzia al momento dell’acquisto. Le informazioni fornite dalla energy label dimostrano infatti come il processo di scelta ed acquisto di un elettrodomestico sia sempre più consapevole ed orientato ad apparecchi dalle alte prestazioni in termini di efficienza energetica, di compatibilità ambientale, di comfort di utilizzo ed ergonomia, di salute e di benessere. L’etichetta energetica, che accompagna obbligatoriamente dal maggio 1999 frigoriferi, congelatori, lavatrici,lavastoviglie, lampadine (dal prossimo luglio dovrà trovarsi anche sui forni elettrici),consente ai consumatori di valutare, fin dal momento dell’acquisto, le principali caratteristiche tecniche, le prestazioni e il consumo di energia di ciascun modello. Le etichette informative sono standardizzate nella forma e nelle scale di valutazione dei risultati ottenuti (scala da A a G, dove A indica l’efficienza più alta e G quella più bassa), contengono tutte le informazioni relative ai consumi energetici e la classe di efficienza energetica stabilita dal rapporto tra prestazione fornita ed energia consumata.

Il risparmio in numeri

Nell’ottica di una riduzione dei consumi di energia, la energy label  è obbligatoria per gli apparecchi di diffusione elevata, a cui si deve il maggior consumo quotidiano di energia elettrica. Sul totale dei consumi europei, quelli domestici rappresentano il 30 per cento e quelli relativi agli elettrodomestici il 15 per cento. L’energy label, oltre ad orientare i consumatori nella scelta al momento dell’acquisto, favorisce lo sviluppo tecnologico dei prodotti che garantiscono consumi contenuti e sono meno inquinanti. E i progressi già compiuti sono stati notevoli.  I dati raccolti stabiliscono che in dieci anni il consumo di acqua per il ciclo di lavaggio di una lavatrice è passato da 110 a 50 litri, scendendo fino a 40 litri nei modelli più evoluti, mentre il consumo di energia è passato da 2.0 kWh a 0.94 kWh. Allo stesso modo, per le lavastoviglie, si è passati da una media di 45 litri di acqua per lavaggio a 25 litri, con punte minime di addirittura 10 litri, mentre il consumo di detersivo è sceso da 40 a 20 grammi. E il progresso non si è avuto solo sotto il profilo dei consumi. Basti pensare che attualmente le lavastoviglie sono 70 volte più silenziose rispetto a quelle prodotte 30 anni fa.

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