Cos’è il polimerico
Un nome forse non così conosciuto come altri (melaminici o laminati, ad esempio) ma in compenso parecchio utilizzato nel realizzare le cucine: il polimerico.
Di che materiale si tratta esattamente?
È un prodotto sintetico, ottenuto da un mix di sostanze plastiche, tra cui il pvc, cloruro di polivinile, ridotte nelle cosiddette foglie polimeriche. Queste hanno spessori molto sottili, attorno agli 0,3 mm raggiungendo talvolta il millimetro. Nel processo di produzione vengono riscaldate ad alte temperature, perché le scopo è quello che si deformino in modo da poter essere praticamente stirate così da aderire e rivestire i pannelli (di solito in fibre di legno, mdf). Ciò avviene attraverso strumenti particolari, le presse a membrana, che fissano i vari elementi incollandoli con colla poliuretanica.
Durante l’operazione, con un solo passaggio ogni parte del pannello, dalle superfici ai bordi alle fessure, viene ricoperta in modo preciso e definitivo, in un piacevole continuum estetico.
Con il polimerico si realizzano pannelli di tanti colori, finiture, opache o lucide, ed effetti, come il legno, che viene simulato con grande perfezione nelle sue diverse essenze e venature.
Come si pulisce una cucina in polimerico
Uno dei pregi della cucina in polimerico è una manutenzione facile e veloce, tenendo conto di alcune semplici regole per una buona manutenzione. Ma come si pulisce?
- Ogni giorno si può detergere con un panno morbido in microfibra inumidito, asciugando dopo l’operazione.
- Per sporco più persistente, usare assieme al panno umido un poco di detergente liquido neutro. Quindi la parte va risciacquata e asciugata sempre con attenzione.
- Quando sulla superficie arrivano gocce di liquidi, dalla semplice acqua al caffè all’olio, intervenire immediatamente con carta assorbente o un panno morbido, altrimenti si creano macchie difficili da mandare via. Asciugare sempre.
- Evitare panni spugne abrasivi, nonché pagliette metalliche. No anche a detersivi in polvere o per il forno, e prodotti aggressivi come ammoniaca, acetone, ammoniaca, alcool.
Poiché il polimerico è un materiale termoplastico e dunque molto sensibile al calore, oltre che non toccarlo con oggetti caldi, va evitato l’uso di acqua bollente e di quegli elettrodomestici che utilizzano getti di vapore.
Le superfici in polimerico non vanno surriscaldate perché si rovinano.
Quali sono le caratteristiche di una cucina in polimerico
Il polimerico in cucina serve in particolare al rivestimento dei pannelli pensati per le ante degli elementi a sviluppo verticale, come sono pensili, colonne, basi. Non si usa per le superfici orizzontali e piani di lavoro, perché non è consigliato il contatto con il calore o i pesi, che potrebbero produrre bruciature o irregolarità
Quali sono le caratteristiche della cucina in polimerico?
- Resiste a urti, graffi, macchie (con precise accortezze);
- è impermeabile all’acqua e ai liquidi a base acquosa;
- permette di realizzare numerose finiture;
- è disponibile in tantissimi colori;
- è abbastanza economica (ma costa di più ad esempio rispetto al laminato).
Per che tipo di stile di cucina è adatto il polimerico? Sicuramente sta bene nel mood moderno e contemporaneo, scegliendolo per ante dalle cromie vivaci e nelle finiture lucide. Ma non è da escludere anche per chi vuole un look più classico per la propria cucina, grazie alle versioni che imitano diversi tipi di legno, con il risultato di raggiungere atmosfere più pacate e ricche di calore a costi molto inferiori rispetto al legno vero.