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3 consigli per fare la scelta giusta 

Le finestre scorrevoli sono pratiche, eleganti e salvaspazio. Al contrario diquanto accade per quelle a battente, infatti, non costringono a mettere in conto l’ingombro derivante dal raggio di apertura delle ante. Ma come trovare il modello giusto, come orientarsi fra le tante proposte in commercio? In primis bisogna considerare i materiali. I più diffusi sono indubbiamente il pvc e l’alluminio; il legno, per quanto riguarda questa tipologie di finestre, pur assicurando un elevato grado di isolamento termico/acustico ed essendo caratterizzato da un fascino innegabile, è raramente utilizzato, in primis per via del suo peso. Le finestre in alluminio sono invece leggere ma molto resistenti, non richiedono una particolare manutenzione e non vengono danneggiate dagli agenti atmosferici. Di contro, risultano più costose di quelle in Pvc, che però sono un po’ meno solide e consentono una scelta limitata in riferimento ai colori. Un’ottima soluzione è rappresentata anche dalle finestre ibride, ovvero in legno e alluminio: quest’ultimo è utilizzato per la parte esterna, il legno per quella interna. I pregi dei due materiali su sommano. Molto importante è anche la tenuta d’aria, cioè la quantità di spifferi che l’infisso lascia passare. La normativa vigente ha individuato 4 classi; man mano che si sale, la tenuta aumenta. Una finestra appartenente alla classe 4, per esempio, fa passare al massimo 3 metri cubi d’aria quando sottoposta a una pressione di 600 Pascal; se la classe è la terza, passano nella medesima condizione 9 metri cubi di aria. Non si trascuri, infine, lo spessore del telaio. I serramenti con profili ridotti non solo creano un effetto “solo vetro” molto gradevole dal punto di vista estetico, per quanto garantiscono i massimi livelli di luminosità nell’arco dell’intera giornata.

Tipologie di aperture

Per quanto concerne il sistema di apertura, cioè il meccanismo tramite cui si movimentano le ante, bisogna distinguere fra finestre:

  • Scorrevoli in linea.
  • Alzanti scorrevoli.
  • Scorrevoli traslanti.
Le prime rappresentano l’opzione classica. Le ante scorrono su due binari paralleli ai quali sono agganciate. Il vantaggio è che si possono muovere tutte; nel caso di una coppia, quindi, è possibile decidere se aprire il lato destro o quello sinistro. Lo svantaggio è il limitato grado di isolamento termico e acustico, al quale si aggiunge una tenuta all’aria non ottimale. Le finestre alzanti scorrevoli risultano quelle oggi più gettonate; a scorrere è un’anta sola che, quando è chiusa, poggia sul telaio sottostante senza gravare sui carrelli inferiori e superiori. Quando invece viene aperta, si solleva tramite una maniglia e scorre. Non solo le guide non vengono sempre sollecitate, per quanto maggiori rispetto alla prima tipologia esaminata sono l’isolamento acustico e termico e la tenuta all’aria. Il difetto? L’abbiamo anticipato: un’anta resta fissa. Lo stesso dicasi per gli infissi scorrevoli traslanti (o paralleli); in questo caso, però, l’anta mobile non viene semplicemente abbassata nel momento in cui si chiude, come accade per le alzanti scorrevoli, ma si sposta in avanti e si allinea perfettamente all’altra. Le prestazioni termiche, acustiche e relative al passaggio dell’aria sono più che soddisfacenti. In più è possibile scegliere l’apertura a vasistas, cosa non ottenibile con gli altri due tipi di infisso. Pro e contro Le finestre scorrevoli sono poco ingombranti, belle e moderne, funzionali; rappresentano una valida soluzione anche per le case piccole e non condizionano il posizionamento degli arredi nei vari ambienti della casa, al contrario di quelle a battente. In più permettono di sfruttare il più possibile la luce naturale. Ma i difetti non mancano ed è bene averne consapevolezza. Innanzi tutto non sempre è possibile installarle, nel senso che in certi casi fanno addirittura venire meno le condizioni di abitabilità di una stanza e influiscono negativamente sull’agibilità dell’intera casa. Avete capito bene. Secondo quanto stabilito dalla legge italiana, infatti, le finestre devono garantire una superficie di aerazione pari a 1/8 della superficie di un determinato ambiente. Gli infissi scorrevoli dimezzano invece la superficie di aerazione proprio perché le ante si sovrappongono e c’è sempre una parte della finestra che resta chiusa. Ergo, non sempre il suddetto requisito si può rispettare. E ci si ritrova in un immobile non a norma. L’altro “contro” riguarda le prestazioni termiche e acustiche nonché la tenuta all’aria. Le finestre scorrevoli in linea non di rado risultano carenti da questi punto di vista; le altre due tipologie sono decisamente più performanti ma molto dipende dalla qualità del serramento. Chiedere informazioni precise in merito ed evitare i prodotti economici sono due regole che andrebbero sempre seguite.

Tipologie di vetri

I vetri singoli e sottili sono ormai praticamente scomparsi dal mercato. La vetrocamera, di contro, è una scelta sempre più frequente. È formata da due o tre lastre di vetro – lo spessore varia dai 6 ai 22 mm – separate da un’intercapedine, appunto la camera. Questo spazio viene riempito di aria oppure si ricorre a un gas nobile come l’argon o il kripton. In tutti i casi si migliora il flusso termico fra esterno e interno e si abbattono le dispersioni di calore, di conseguenza i consumi energetici. La vetrocamera può anche essere realizzato con i cosiddetti vetri bassi-emissivi, che formano una sorta di barriera termica, trattenendo in inverno fino al 90 per cento del calore generato dai sistemi di riscaldamento e d’estate evitando il surriscaldamento dell’ambiente. Una valida alternativa è formata dai vetri selettivi, che proteggono dalle intense radiazioni solari caratterizzanti la stagione calda e sono molto indicati per le finestre con esposizione a sud. Un elemento comune è l’alto grado di isolamento sia termico che acustico. Chi invece privilegia la sicurezza può optare per i vetri antintrusione e antisfondamento, composti da più lastre di vetro compattate tramite una pellicola specifica. Anch’essi, se di qualità, limitano le perdite di calore ed evitano l’eccessivo surriscaldamento degli interni.